venerdì 28 ottobre 2011

TakedeSquare: considerazioni sulla comunicazione internazionale


Comunicazione da Atene:


"Alcune persone stanno dubitando dell'efficacia del nostro network di comunicazione/coordinazione, e anch'io, sebbene lo difenda un sacco. Quando parlo della NOSTRA piattaforma, vorrei parlare della piattaforma GLOBALE di comunicazione/coordinazione tra piazze/assemblee e tra tutt*. Al momento non vedo molte opportunità di scambiare informazioni e coordinare decisioni locali prese globalmente fuori da questo network e non credo che molte persone e piazze/assemblee vedano quest'opportunità. Però siamo giovani e abbiamo fatto un gran lavoro, considerate le poche persone che se ne occupano. Sto dubitando, come molti altri, perchè non abbiamo un buon feedback degli eventi, delle proposte, delle realtà in generale. Non stiamo realmente connettendo le assemblee (i loro progetti, i loro principi) ma solamente persone appartenenti a queste assemblee e non conosciamo chi è effettivamente iscritto a questa mailing list: non sappiamo se stanno semplicemente leggendo questa mail, se ci stanno spiando o se stanno davvero lavorando. Alcuni di noi conoscono le persone attive e hanno contatti diretti e stanno creando gruppi simili all'interno del network. Una soluzione sarebbe quella di elencare per città le persone che vogliono realmente lavorare per questo cambiamento globale, che vogliono essere responsabili per qualcosa e fare il primo passo nell'organizzazione di un network globale. Sono totalmente d'accordo che una commissione sia meglio di una persona singola in questa coordinazione internazionale (scambiando informazioni e trasmettendo messaggi all'assemblea come minimo) e dobbiamo invitare un massimo di città in modo da creare questa commissione internazionale, ma ad esempio qui ad Atene sono solo nel gruppo (che ormai non è più un gruppo), e tra l'altro a breve lascerò Atene, e anche a Parigi Bernat era solo, e quando sono stato in Belgio ho conosciuto solo Ben a Bruxelles e Laurent a Namur che lavoravano nella commissione internazionale. In molte città, e soprattutto in quelle "nuove" dove c'è tanto lavoro da fare, al momento è una sola persona ad occuparsi di questi link e dobbiamo sapere chi è. Se vogliamo preservare l'identità e blabla, beh possiamo creare una mail appositamente per questo scopo come InternationalAthens@gmail.com, non è un problema ma questo link dev'essere pubblico. Questa persona può essere il seme di qualcosa più grande ma all'inizio potrebbe essere una buona cosa conoscerne la mail e se si sente responsabile per questo compito. Sentirsi responsabile vuol dire che ti occupi del lavoro e quando non puoi trovi qualcuno che lo faccia. Il turn over è una grande soluzione. Inizieremo ad essere efficaci quando sapremo quante città ricevono informazioni internazionali, quante hanno approvato un appello, quante riferiscono le loro azioni...


Se iniziamo ad essere efficaci, ad avere notizie concrete, a fare statistiche affidabili, a raggiungere il consenso globale ecc...beh, allora molte più persone crederanno nella nostra piattaforma e parteciperanno o la supporteranno, e quindi dobbiamo essere tutt* responsabili per creare tutto ciò. Forse dobbiamo fare una piccola pausa nelle discussione teoriche e nella pianificazione di azioni globali e del consenso prima di avere gli strumenti per trasformare queste teorie e speranze in progetti concreti. Queste 951 città mobilitate per un cambiamento globale possono essere presentate in una tablella con in alto i loro contatti internazionali, che sarà nell'elenco delle piazze, e dovranno presentare alle assemblee il contenuto delle mail "Proposteglobali" ad esempio una volta alla settimana. Abbiamo solo bisogno di una persona che legga le propsote all'assemblea ed assicurarcene. Se vediamo una città con un contatto internazionale, allora significa che almeno una persona riceve e trasmette le proposte globali. Se questa persona non può o non trova le persone che se ne occupino, dobbiamo rimuovere la sua mail dalla tabella. Da lì vedremo quante città sono "connesse". Nella colonna di testo di questa tabella metteremo le proposte e i contatti internazionali metteranno "approvata" o "rifiutata" e scriveranno una nuova versione se la loro assemblea avrà fatto modifiche o non scriverà nulla e ciò significherà che non l'hanno presentata. Questa tabella sarà pubblica: in questo modo i contatti internazionali saranno auto-regolati. Possiamo usare lo stesso procedimento per i principi: ad esempio, mettiamo "non violenza", "apartitismo", "orizzontalità", "consenso" e i contatti metteranno "si" o "no" o richieste da mettere nella colonna "per una moneta locale", "per un salario minimo", "contro il nucleare": immaginate solo il potere di queste statistiche. So che molti rideranno alla mia idea di "tabella" ma non sono un programmatore di software e sicuramente molte persone competenti possono aiutarci a creare strumenti rivoluzionari. D'altra parte, se un'assemblea, un gruppo di lavoro o una singola persona vuole fare una proposta globale non dovrà passare da questi contatti internazionali ma potrà mandarla direttamente alla mailing list delle piazze. Come moderatori, noi raccoglieremo le proposte durante i meeting delle piazze (aperti a tutt*) con priorità alle più vicine, dibattiti sulla fattibilità, elaboreremo lo sviluppo/appello per "Proposteglobali" e organizzeremo la coordinazione.

Ho iniziato un pad con le proposte qui https://n-1.cc/pg/pages/view/880763?init=true e siete tutti invitati ad apportare le vostre idee. In attesa che qualcuno crei questi strumenti, ho messo la mia mail per rappresentare Atene: se volete presentare un messaggio all'assemblea generale di Atene potete contare su di me (...). Invito tutte le persone che sentono questa responsabilità e che hanno bisogno di credere nel nostro network a mettere il proprio nome e la propria città in questo pad o in questo thread.

Proposta da takethesquare per il Primo sciopero globale


Primo sciopero globale-traduzione di un messaggio da takethesquare

Fin dall’inizio della crisi e in tutto il mondo abbiamo visto l’ emergere di ripetute manifestazioni e scioperi generali che raccolgono ogni volta più adesioni, specialmente all’interno delle assemblee popolari, come in Grecia, nel Regno Unito e in Spagna. Segni di un reale scontento di una larga parte dei lavoratori del servizio pubblico e di quelli dell’industria, dai giovani agli anziani, si tratta sempre di lotte locali, spesso aspecifiche e limitate ad un solo giorno. I mercati stringono i denti per 24 ore, o neanche, e i politici continuano nella stessa direzione, come robot che eseguono gli ordini di giocatori d’azzardo incalliti, abituati a partecipare a un brutto gioco.
Avendo come prima rivendicazione l’autogestione delle nostre vite, la fine di uno sporco gioco che i demoni della finanza non possono accettare, e come prima risorsa la nostra storica e globale unione, segno del risveglio massivo delle coscienze che non vogliono più subire e che hanno i mezzi per organizzarsi, negli ultimi mesi i vari movimenti di assemblee popolari si stanno unendo per cambiare insieme la fine della storia e cominciare a costruire le loro democrazie locali dirette. Oggi è piuttosto chiaro che l’uomo ha raggiunto un livello di accesso all’informazione e alla comunicazione che va di pari passo con una maggiore consapevolezza, e che il 2012 sarà la tomba del capitalismo, o la sua stessa tomba. Non tolleriamo più l’infernale saccheggio del pianeta, che del resto non è più in grado di sopportarlo. Non tolleriamo più di essere testimoni di morti di massa per fame, guerre o malattie mentre altri non nascondono nemmeno di nuotare all’eccesso.  Non tolleriamo più di essere niente più che beni confezionati per fare la moneta corrente o per essere creatori di debiti. Non tolleriamo più di avere le conoscenze, le capacità tecniche e l’amore e di vivere allo stesso tempo come schiavi ignoranti in un mondo diabolico che sembra già preistorico.  Il 15 maggio 2011 è nato qualcosa che non si può fermare, dal momento che quel giorno le persone si sono conosciute, si sono aiutate e si sono organizzate. Il 15 ottobre il mondo era unito per la prima volta attorno allo stesso richiamo alla democrazia diretta e alla solidarietà internazionale. Di fronte a questo mostro globale che non è lì per ascoltare, questa macchina globale che facciamo funzionare e manteniamo, il 15 maggio diremo basta, la gente sa, la gente può, la gente decide. Diremo basta e ci fermeremo davanti alle infernali industrie che ci sfruttano, alle scuole che ci strutturano e appiattiscono, agli ospedali che ci avvelenano, ai politici e ai sindacati che ci tradiscono, ai massmedia che disinformano, davanti al consumismo che ci rovina; rilasseremo lo sforzo ma non il lavoro, stavolta per assicurare la migliore via possibile per vivere insieme e per non tornare mai indietro. Da quel giorno prenderemo le piazze, i parchi, gli edifici e i campi per partecipare insieme alla lenta morte del tiranno e cominciare a costruire localmente dalle rovine del suo impero l’utopia. Sull’agenda: riappropriazione degli spazi pubblici, dei mezzi di produzione, delle risorse naturali, di qualsiasi cosa di cui la gente abbia bisogno per far partire e per prolungare il primo sciopero generale mondiale di durata infinita. Ogni persona, gruppo, commissione, assemblea, comunità, città, regione, paese è invitato a lavorare durante i prossimi 8 mesi per organizzare questo blocco generale, la solidarietà globale e l’auto organizzazione a livello locale. Puoi collaborare al primo appello qui: herehttps://n-1.cc/pg/pages/view/876317 . Cosa ne dite di un altro incontro in piazza per parlarne, per creare ponti tra gruppi locali che lavorano su questo, per creare piattaforme per coordinarci, per creare consenso sull’appello…


mercoledì 26 ottobre 2011

Diretta Streaming - incontro con Jeremy Rifkin - ore 18 - Piazza Santa Croce in Gerusalemme

Oggi, Mercoledi 26 d'Ottobre alle 18h viene a trovarci Jeremy Rifkin a piazza di santa croce in gerusalemme

Purtroppo abbiamo avuto dei problemi per la diretta streaming di oggi. Ci scusiamo. Cercheremo di postare il video dell'incontro con Jeremy Rifkin che sta avvenendo proprio adesso, il prima possibile. Scusateci ancora ma i mezzi a nostra disposizione sono quello che sono.


Live Video streaming by Ustream

Chi è Jeremy Rifkin?







lunedì 24 ottobre 2011

VERBALE ASSEMBLEA DOMENICA 23 OTTOBRE – P.ZA SANTA CROCE

Moderatore: lorenzo
Facilitatore: Eracle
Verbalizzatore: Chiara

Odg:
Accampamento: interventi informativi sullo stato dell'arte
Relazioni tra assemblea, commissioni, gruppi di lavoro e loro articolazione.
Discussione sul tema della non violenza. Confronto aperto.
Proposte e varie/eventuali

verbale assemblea del: 23.10.2011

venerdì 21 ottobre 2011

MOVIMENTO 15M

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora
Roma 19 ottobre 2011, Piazza Santa Croce in Gerusalemme.

Agenda di riunione

  1. Introduzione e breve relazione delle commissioni esistenti;
  2. Questione Mass Media;
  3. Accampamento: questioni tecniche e di coordinamento;
  4. Analisi del 15 ottobre;
per visualizzare tutto il verbale clicca qui

PRIMA COMUNICAZIONE UFFICIALE DEGLI ACCAMPATI DI PIAZZA SANTA CROCE


La Piazza Accampata è nata dall' esigenza di quelle persone che il 15 Ottobre si sono rifiutate di farsi rubare quella manifestazione dai poteri che l'hanno voluta boicottare.

Persone di ogni età, provenienza geografica e ideologica, accomunati dall'interesse che quella giornata doveva rimanere nostra e non alla merce dei politicanti e dei Mass Media che non ci rappresentano e non possono rappresentarci!

Sabato sera per le strade di Roma si è diffusa la voce che qualcuno aveva intenzione di resistere in strada, di portare avanti lo spirito e la voglia di democrazia nate dal basso e che sono diffuse negli ultimi mesi.

Uno sparuto gruppo di poche persone sabato si è accampato, e da allora giorno dopo giorno, ora dopo ora ha iniziato a crescere di numero in modo costante. Ad oggi ci ritroviamo accampati in circa 70 persone che, spontaneamente e senza un direttivo, ha costruito coperture per la pioggia, una cucina attrezzata, una raccolta differenziata. Le persone che stanno vivendo qui, mossi dall'interesse di condividere e collaborare stanno tenendo pulita questa piazza, portano materiali per costruire luoghi asciutti e riparati. Prediligiamo usare le donazioni fin qui raccolte acquistando dai piccoli produttori e dalle piccole attività commerciali boicottando i supermercati e centri commerciali.

Alcune commissioni stanno progettando costruzioni con materiali di riciclo: filtri per l'acqua e generatori eolici di corrente sono alcuni di questi. Si sta studiando la possibilità della creazione di un orto urbano. A breve la piazza sarà dotata di una antenna wireless gratuitamente accessibile.

Tutto ciò che si è sentito dire dai media riguardo l'Assemblea di Piazza Santa Croce non è associabile ad essa in quanto non è ancora stato pubblicato un comunicato di questa piazza.
Siamo qui per costruire un futuro e non disperdere le nostre energie in fatti o opinioni che non riguardano direttamente le persone che vivono e partecipano a questa piazza!



giovedì 20 ottobre 2011

20/10/2011 - Verbale riunione commissioni - Piazza Santa Croce in Gerusalemme

Verbale riunione commissioni (già esistenti e da creare) 20/10/2011

Riepilogo commissioni esistenti:
•             Com. quartieri (referente Claudio)
•             Com. accampata (ref. Marzio)
•             Com. media center (ref. Vince)
•             Com. stampa (ref. Chiara M.)
•             Com. internazionale (ref. Rosario)
•             Com. pensiero collettivo (Lollo, sostituito da Eracle)
•             Com. spiritualità (ref. Alma, assente)
•             Com. legale (ref. Marco P.)
•             Com. rispetto (ref. Marco Z.)
•             Com. costituente (Brina)
•             Com. economia/ecologia/cultura (Sofia, sostituita da Laura)
•             Com. diversa normalità (ref. Massimo)
•             Com. dinamizzazione (ref. Eracle)
•             Com. web (Matteo)
•             Com. democrazia reale (ref. Andrea)
•             Com. comunicazione video (ref. Emiliano, assente)
•             Com. relazioni (ref. Sandro)
•             Com. lavoro (ref. Loto, assente)

Viene proposta anche una commissione nazionale dato che altre città stanno chiedendo il nostro aiuto ma si decide di farla rientrare in dinamizzazione. Si propone inoltre una commissione politica a lungo e corto termine. La proposta di un punto informativo con turni è invece già attiva.

Si tratta di una riunione aperta, non partecipano solo i referenti anche perché questi cambiano.

Rosario propone di utilizzare alcuni strumenti informatici che si sono rivelati efficaci e che potrebbero facilitare molto il lavoro delle commissioni, in modo da arrivare in piazza già preparati integrando così le riunioni “dal vivo” : ad esempio, potremmo usare mumble per effettuare conferenze tramite un canale tipo radio, a cui aggiungere anche una chat in cui sviluppare la discussione, piratepad, titanpad, creare un profilo FB dei referenti delle commissioni (anche chiamati “collegamenti” perché non sono più importanti degli altri). Inoltre si potrebbe scegliere una data per realizzare un laboratorio per imparare a usare questi strumenti (sarà necessario portare pc, iPhones…).

Per Marzio lo scopo di questa riunione è la calendarizzazione delle commissioni. Le commissioni si basano su aree tematiche che rispecchiano un pensiero politico. Queste aree tematiche possono essere:

•             Democrazia e partecipazione
•             Ecologia, salute e stili di vita sostenibili
•             Diritto alla cittadinanza
•             Diritto all’abitare
•             Lavoro e precarietà
•             Beni comuni
•             Media e comunicazione
•             Economia, finanza e debito

Si tratta dei punti di maggiore interesse a livello assembleare, emersi dai singoli partecipanti o dalle commissioni, da approfondire per un pensiero collettivo preciso. Le commissioni andrebbero relazionate a ciascuna macroarea, e se ne formerebbero di più specifiche che trattino un determinato argomento. Le commissioni già operative andrebbero ad informare del lavoro fatto finora, in modo da raggiungere obiettivi politici, magari in una data specifica che potrebbe diventare un appuntamento fisso (con le differenze del caso tra commissioni maggiormente attive o meno): l’evento creerebbe così lo stimolo a trattare determinati argomenti non ancora oggetto di discussione nelle commissioni esistenti. Marzio propone in definitiva una semplificazione e un’organizzazione il più efficaci possibile, proponendo ad esempio l’accorpamento delle commissioni web, comunicazione, media e stampa, in comunicazione con media center, oppure di spiritualità con rispetto. Claudio ricorda l’importanza della flessibilità e della libertà di organizzazione e collaborazione: si tratta di commissioni aperte e con funzioni a rotazione. Inoltre, nella fase di razionalizzazione si deciderà quali commissioni nasceranno effettivamente. Si invita a proporre anche commissioni di tipo tematico. Rosario ricorda che stiamo creando: dobbiamo avere la mente aperta e rilassarci per far emergere l’intelligenza collettiva. Ci saranno commissioni che spariranno, altre che si accorperanno: ci vuole pazienza. Francesco sostiene che dovremmo creare anche qualcosa che trascenda la finanza: non dobbiamo essere meccanicisti me visionari, e seguire l’esempio spagnolo usandone tutti gli strumenti.

Brina espone la proposta di assemblea costituente, una sorta di “calderone” delle idee di ogni commissione che portino poi a proposte politiche (a lungo/ breve termine).

Rosario ancora una volta ci invita a chiederci cosa vogliamo, perché stiamo facendo tutto questo e come lo stiamo facendo. Dobbiamo sviluppare un documento base, un manifesto e non dobbiamo avere paura, perché il sistema sta crollando. Dobbiamo tenere presente che nessuno di noi è imprescindibile ma dobbiamo fidarci gli uni degli altri perché ognuno apporta qualcosa: stiamo creando intelligenza collettiva. Chiara invita a tener presente i consigli di chi già conosce gli strumenti risultati efficaci.

Si propone una grande assemblea nazionale, anche per far risollevare il movimento, per far circolare idee: viene messo all’ODG dell’assemblea di domenica. Rosario migliora la proposta: organizziamo un evento “doniamo contenuti all’indignazione italiana”, una mega-assemblea a Santa Croce il 30 ottobre con lo slogan “vogliamo parlare” per trovare la nostra identità. Dobbiamo iniziare a FARE.

Prossimi appuntamenti:

venerdi 21/10 h 20:30 riunione referenti commissioni

sabato 22/10 h 17 circa: sarà presente un professore di economia


mercoledì 19 ottobre 2011

APPELLO

E' il momento di svegliarsi adesso!

Supera la paura del confronto, comincia a vivere la piazza.Partecipa.

Riappropriati dei tuoi spazi attraverso modalità non violente.Scendi in strada perché un “click” non basta per cambiare, intervieni in prima persona e rappresenta te stesso.

Anche tu hai la responsabilità di costruire un futuro migliore.

Per te e per Tutti. Immagina: piazze gremite di persone diverse per età, provenienza politica e geografica, ceto sociale.

In tutto il mondo le piazze sono tornate ad essere uno spazio di partecipazione diretta.
Sabato 15 ottobre eravamo tantissimi e nonostante ci abbiano rubato l'ennesimo spazio di libertà e democrazia, non ci fermeremo, spegni lo schermo e scendi in piazza!


Diretta streaming dell'assemblea di Mercoledi 19/10 ORE 18

Canale della diretta streaming dell'assemblea di oggi a partire dalle 18:00

Per vederla clicca su Ustream e sintonizzati sul nostro canale. Il video è il primo della lista a destra.



Se non ci riesci questo è il link del nostro canale.

http://www.ustream.tv/channel/indignati-roma-assemblee-live


martedì 18 ottobre 2011

Verbale Assemblea Pomeridiana 16 ottobre 2011


Verbale Assemblea Pomeridiana 16 ottobre 2011


L’assemblea viene aperta da Dario che, in qualità di moderatore, ribadisce che non rappresentiamo nessuno se non noi stessi e spiega i vari ruoli nonché l’importanza del rispetto, della lucidità e delle regole. Serve una strategia comune su pensieri condivisi: è necessario mettere da parte l’ego. L’assemblea di oggi serve a conoscerci, a scoprire sensibilità comuni di anime varie.
Si decide di tralasciare la discussione sulla giornata del 15 visto che se ne è parlato dettagliatamente in mattinata. Chi volesse continuare a parlarne può farlo a fine assemblea.
Ordine del Giorno:
-aggiornamento sulla situazione internazionale post 15O
-situazione nazionale
-basi comuni e strategia unitaria: proposte concrete realizzate dalle commissioni prima dell’assemblea (commissione Strategia e Formazione, Media e Stampa, Logistica e Accampata).
Claudio ricorda che si è trattato della più grande mobilitazione della storia del pianeta ieri: in 950 città si è manifestato in modo non violento, tranne a Roma. In Spagna sono scese in strada 200.000 persone senza incidenti: sta nascendo un mondo nuovo.
Ci comunicano che a Milano hanno dormito in 41 in Piazza Duomo con l’intenzione di creare un presidio permanente. Caterina, che ha partecipato al corteo con Ateneinrivolta, incita a capire cosa è successo e perché solo a Roma, e come fare affinchè non accada di nuovo. Il moderatore fa notare che abbiamo già discusso della giornata di ieri e si prosegue con gli interventi. Antonio, parlando dell’esperienza bolognese, sostiene la necessità di avere spazi pubblici di rivendicazione politica: a volte bisogna partire dalla forma per arrivare alla sostanza. Fausto propone di andare oltre il 15O, con proposte alternative come i gruppi di acquisto solidali: dobbiamo portare in piazza la realtà della vita quotidiana. Chiara esprime la sua forte speranza nonostante quello che è successo sabato: il nuovo mondo per cui eravamo in piazza è possibile e in alcuni paesi la stanno realizzando. Ci invita inoltre a riflettere su quello che non ha funzionato, come le bandiere e le violenze, e ad andare oltre. Un signore che ha partecipato a un paio di assemblee sostiene la necessità di un’assemblea costituente per la democrazia diretta: non c’era un progetto nella violenza che ha distrutto la possibilità del corteo di annunciare le proposte dell’assemblea. Una delle testimonianze più belle è quella della signora Neva, cresciuta sotto il fascismo, che ha sempre partecipato in piazza e che ribadisce che la sua generazione ripone tutte le sue speranze in noi. Dobbiamo tornare ad avere gioia e resistere. Gabriele sottolinea che il sistema sta crollando e che dobbiamo gestire il crollo con le forme e gli strumenti che sapremo darci: la lotta deve essere adatta. Sergio racconta come la collaborazione con le famiglie dei disabili ci abbia dato energia nonché una grande motivazione: se avessimo scelto modalità violente queste forze non sarebbero state con noi. Qualcuno ricorda come un precedente alla giornata di sabato si possa trovare nel 15/2/2003, nella grande manifestazione contro la guerra in Iraq, totalmente pacifica. Sabato abbiamo provato una sensazione di gioia ma allo stesso tempo di impotenza. L’assemblea di oggi rappresenta una forma civile in cui costruire percorsi: non sarà facile ma nemmeno impossibile. Ricorda che con la cultura si costruisce un mondo migliore e che dovremmo essere inclusivi anche coi migranti, e che abbiamo già vinto col referendum. Sabato il movimento è stato strozzato perché non abbastanza organizzato, e non solo per colpa dei violenti ma anche per colpa dei partiti. Dobbiamo essere pacifici ma determinati: la violenza ce l’abbiamo dentro, non dobbiamo essere ipocriti ma usare l’intelligenza. Marica, rappresentante dei collettivi, bisogna ragionare sulle proposte e c’è bisogno di gente “comune” unita. Dobbiamo combattere contro BCE, FMI a cui i governi delegano le nostre vite, apparati burocratici non eletti da nessuno. È importante ascoltarsi e canalizzare questo malessere con proposte e temi concreti. Aurelia propone di comunicare di più: siamo noi giovani che dobbiamo fare qualcosa, siamo noi il futuro. Ci sono altre persone come noi in giro per l’Italia, ci dobbiamo unire. Interviene un signore che è stato ferito da una bottiglia: ricorda quello che diceva Cossiga, cioè di lasciare i manifestanti liberi di fare quello che vogliono per 10 giorno, è questa la loro strategia, che però adesso è stata migliorata grazie ai black bloc. Bisogna evitare le violenze con servizi d’ordine altrimenti ci vieteranno le piazze: dobbiamo garantire la sicurezza e costringere la polizia a fare il loro dovere cioè proteggere i cittadini. Dobbiamo riconoscere i violenti, fotografarli e denunciarli. Il moderatore ricorda che a Roma è attiva la commissione rispetto proprio per evitare episodi di violenza. Claudia fa una proposta di teatro sociale, ad esempio con la rappresentazione del Monopoli.
Per quanto riguarda i lavori delle commissioni, la commissione Strategia e Formazione ha discusso di come coinvolgere le persone con un atteggiamento non violento attraverso un lavoro su noi stessi tramite laboratori sulla non violenza in forma ludica. Dobbiamo creare un coordinamento tra tutti i movimenti tramite una mailing list e un’autoformazione tra pari. A Firenze stanno creando un gruppo di attivisti non violenti, e il 30 ottobre si terrà un incontro alle 11. Il termine “lotta” può far pensare alla violenza, ma si possono fare anche battaglie con azioni non violente attraverso la ribellione politica e un lavoro di ricerca e di analisi dei vari movimenti non violenti. La commissione media e stampa presenta varie proposte: superare le differenze tra noi e i giornalisti, includendoli in assemblea , provando magari per 2/3 mesi a utilizzare solo comunicati stampa senza rilasciare interviste, usando mail non personali; proposta di cambiare nome ma solo dopo aver capito i punti base; responsabili video e comunicazione a rotazione (su democrazia reale.com si trovano link utili). La commissione logistica e accampata,ridefinita “qualità dell’abitare e della vita qui”, si occupa dell’accampata, ovvero un aggregarsi spontaneo della piazza. L’esperienza spagnolo ci porta un metodo e uno strumento, l’assemblea, molto rispettoso e di tutti,e uno spirito non violento ma rivoluzionario. È importante che l’assemblea riconosca l’accampata che dobbiamo imparare a gestire. Dobbiamo avere coscienza del nostro ruolo attivo nella società. È nelle commissioni che si articola la proposta: si tratta di strumenti aperti,con tematiche accessibili a tutti. Bisogna considerare alcune questioni urgenti per l’accampata come i bagni, il cibo, e come far vivere culturalmente questo spazio.
La discussione riprende sulla giornata di sabato, alcuni dicono che dobbiamo essere uniti anche davanti alla polizia, isolando i violenti. È necessaria maggiore informazione, anche per quello sabato è andata così. Andrea propone un documento su come dovrebbero funzionare le forze dell’ordine in una società civile, magari tramite una lettera aperta di cui potrebbe la commissione rispetto, oltre alle urne da utilizzare in piazza dove i cittadini possano portare proposte su istruzione, salute e qualità della vita. Daniele, clown di strada, usa la festa come pratica di lotta per allontanare la paura. Mario sottolinea che la tv ha parlato solo degli scontri, e anche se nessuno parlerà dei momenti bellissimi che abbiamo vissuto vuole ringraziarci. Girolamo invita tutti alla notte dei Senza Dimora, che si tiene da 11 anni dormendo al fianco dei senza dimora. Iacopo distingue tra riformismo, che può essere pacifico o violento, imponendosi come è successo sabato, e rivoluzione ossia ragionare come rivoluzionari, e invita a partecipare alla commissione lavoro che cerca di capire come abbattere il capitalismo. Si propone di riprenderci San Giovanni come atto simbolico. Viene poi proposto un comunicato da dare alla stampa, che viene approvato dall’assemblea: si tratta di un’assemblea spontanea ed eterogenea per trovare un terreno comune da domani in poi, basata sulla speranza nonostante tutto, sulla rivendicazione del nostro futuro e sull’assenza di paura. Antonio propone un evento Takethesquare per riprenderci la piazza attraverso un evento comune a tutti, basato su obiettivi chairi. Se l’obiettivo è comune possiamo anche fare a meno di distinguere tra buoni e cattivi e se siamo rivoluzionari dobbiamo abbattere queste metodologie. Claudia propone giorni sociali in cui oltre a fare assemblea ci sia teatro sociale, clown , spettacoli per bambini per far venire la gente: potrebbe essere un appuntamento fisso. Giada sostiene che bisogna ricostruire il tessuto sociale in tutti i posti di lavoro e di attuare boicottaggi per coinvolgere la popolazione. Sofia a tal proposito ricorda la proposta della commissione Economia, Ecologia, Cultura. Niccolò parla di eterogeneità da cui trarre qualcosa di utile in tutti i campi. Propone di realizzare una lista settimanale per avere sempre qualcuno in accampata. Si propone di mettere all’ODG di mercoledi l’organizzazione dell’evento Takethesquare.


VERBALE DELL’ASSEMBLEA GENERALE DEL 16/10/11 h: 11,00


VERBALE DELL’ASSEMBLEA GENERALE DEL 16/10/11 h: 11,00

Si parla dei Media , perché sono arrivati dei giornalisti di Mediaset e ne sono previsti anche altri.
Iniziano gli interventi:


DANIELE: Essere ripresi non è detto che sia una cosa buona, soprattutto perché potremmo venire strumentalizzati. Dobbiamo creare gruppi di lavoro, proporre qualcosa. Creare laboratori.


NICCOLò: A livello organizzativo è utile avere figure che potranno sostenerci in futuro (es giuristi, economisti ecc) . Invece di permettere le riprese dobbiamo organizzare una rassegna stampa per far passare le nostre idee non venir strumentalizzati. Dobbiamo cercare di ottenere un’ organizzazione capillare che abbia tra le altre cose la possibilità di veicolare i media , poiché i media fanno comunque parte della società.


RAFFAELE: E’ un ecologista , crede nelle forme alternative di energia verde , nella green economy. Finché non cambierà l’utilizzo del petrolio non cambierà nulla.


GIORGIO: E’ importante ragionare su un ordine del giorno, una linea comune che ci permetta di capire come proseguire. Propone di chiamare tutti i giornalisti per parlarci ed esporre le nostre idee , farci capire.


C’è una proposta : effettuare le votazioni con maggioranza diffusa invece che assoluta. L’importante è trovare una posizione comune tra le 2/3 proposte che vengono discusse


NINA: Questa è la prima esperienza di autogestione e autoregolazione, per lei è normale che sia un po’ incasinata . Vede le differenze italiane acuirsi in piazza (violenti e non violenti). L’Europa è in crisi , chi ci rimette scende in piazza ma senza un’azione comune . L’importante è fare un ordine del giorno e lavorare per cercare le cose in comune , non solo le differenze.


Problema:

MEDIA : le telecamere le vogliamo tutte di tutti i tg oppure solo quelle del regista franco-spagnolo e quelle autogestite?


PROPOSTA: Firmare l’assemblea senza fare interviste o dichiarazioni da parte nostra. Non tutti sono favorevoli .

NUOVA PROPOSTA: Alle telecamere sarà permesso di filmare la piazza e l’assemblea perché comunque è importante dimostrare di essere presenti sul territorio e di portare avanti le nostre idee in modo costruttivo e pacifico, verranno effettuati poi comunicati stampa per informare i giornalisti delle decisioni future.


GIUSEPPE:I black block ci hanno fatto fare una brutta figura . Ci vuole organizzazione , fare una lista di nominativi (nostri) per dimostrare il nostro spirito pacifico. Isolare i violenti


PROPOSTA: Creare vari gruppi tematici e permettere loro di organizzarsi e formulare proposte. 10 minuti di pausa


COMMISSIONE ORDINE DEL GIORNO

Non ci conosciamo bene , in questa assemblea parliamo dei fatti di ieri ,scambiandoci le nostre opinioni.
Fare dei report e portare testimonianze anche sulle manifestazioni degli altri paesi, che possono aiutarci per il futuro.
Lavorare per commissioni: comunicazione (audio -video) e strategia comunicativa

Logistica


COMMISSIONE MEDIA

L’idea è di istituire un ufficio stampa e diffondere le notizie attraverso un sito internet. Siamo in un luogo pubblico quindi acconsentiamo le riprese , ma non l’audio . Chi vuole a titolo personale può rilasciare interviste .


PROPOSTA: non diamo consenso a nessun media di riprendere che non sia il nostro? APPROVATA ALL’UNANIMITà.


COMMISSIONE VIOLENZA


E’ opportuno isolare i violenti , anche riprendendoli e riprendendoci per rimostrare il comportamento pacifico.
Denuncia dei violenti - a questa proposta si ha un dissenso generale.


LINO : Ha assistito agli scontri di ieri. Ha fatto il 68 e visto le violenze di quegli anni . In base alla sua esperienza ci deve essere un obiettivo comune : e questo obiettivo deve essere la finanza internazionale. Ci sono due metodi per combatterlo, uno pacifico l’altro violento,la minoranza .Tra queste due posizioni

C’è una sorta di zona grigia che poi è l’humus dove può nascere e svilupparsi la violenza

ORDINE DEL GIORNO:

PARLARE DELLA GIORNATA DI IERI 15 OTTOBRE


ROSARIO: Nota tecnica. Essere riuniti in assemblea deriva da una volontà sociale. Qui si sta’ sviluppando un ‘ intelligenza collettiva , una conoscenza orizzontale e liquida . Dobbiamo andare a vedere cosa stà accadendo intorno a noi e comportarci di conseguenza. Dobbiamo discutere, non rimanere immobili ma partecipare. Dobbiamo stare tranquilli e arrivare a prendere le decisioni con il tempo necessario.


VALERIO: era a S.Giovanni nel momento di massima tensione, erano sotto il gazebo in associazione perché quello è stato il luogo di ritrovo fin da maggio e perché era il luogo scelto per la conclusione del corteo. C’era la volontà di dividere il corteo in più tronconi , gli atti violenti ci sono stati per sabotare il movimento ed è successo quello che si è visto.


MARIO: Si è sentito importante ieri con noi. Si domanda come andare avanti. Ci vuole la diplomazia con le forze dell’ordine, con la politica e con i violenti . I violenti , cattivi o no, fanno parte di noi.


ILARIA: Allo stand ci hanno detto di abbassarci con le mani alzate. Quando è esplosa la violenza hanno cercato riparo in un giardino dove sono entrati anche i black block. Ha domandato perché fossero incappucciati e per tutta risposta è stata malmenata da una ragazza. Tenevano materiale già preparato , mazze , s. pietrini.


MICHELE: si trovava nella stessa piazza per la manifestazione contro la guerra del golfo, li ha usato violenza per aiutare una persona che stava per essere caricata. Ieri ha cercato di dialogare con gli incappucciati, dicendogli di togliersi le maschere , di mostrare i volti. Propone di rafforzare il gruppo per fronteggiare la violenza.


Lavorare per commissioni: comunicazione (audio -video) e strategia comunicativa

Logistica


COMMISSIONE MEDIA
L’idea è di istituire un ufficio stampa e diffondere le notizie attraverso un sito internet. Siamo in un luogo pubblico quindi acconsentiamo le riprese , ma non l’audio . Chi vuole a titolo personale può rilasciare interviste .


PROPOSTA: non diamo consenso a nessun media di riprendere che non sia il nostro? APPROVATA ALL’UNANIMITà.


COMMISSIONE VIOLENZA


E’ opportuno isolare i violenti , anche riprendendoli e riprendendoci per rimostrare il comportamento pacifico.
Denuncia dei violenti - a questa proposta si ha un dissenso generale.


LINO : Ha assistito agli scontri di ieri. Ha fatto il 68 e visto le violenze di quegli anni . In base alla sua esperienza ci deve essere un obiettivo comune : e questo obiettivo deve essere la finanza internazionale. Ci sono due metodi per combatterlo, uno pacifico l’altro violento,la minoranza .Tra queste due posizioni
C’è una sorta di zona grigia che poi è l’humus dove può nascere e svilupparsi la violenza


ORDINE DEL GIORNO:

PARLARE DELLA GIORNATA DI IERI 15 OTTOBRE


ROSARIO: Nota tecnica. Essere riuniti in assemblea deriva da una volontà sociale. Qui si sta’ sviluppando un ‘ intelligenza collettiva , una conoscenza orizzontale e liquida . Dobbiamo andare a vedere cosa stà accadendo intorno a noi e comportarci di conseguenza. Dobbiamo discutere, non rimanere immobili ma partecipare. Dobbiamo stare tranquilli e arrivare a prendere le decisioni con il tempo necessario.


VALERIO: era a S.Giovanni nel momento di massima tensione, erano sotto il gazebo in associazione perché quello è stato il luogo di ritrovo fin da maggio e perché era il luogo scelto per la conclusione del corteo. C’era la volontà di dividere il corteo in più tronconi , gli atti violenti ci sono stati per sabotare il movimento ed è successo quello che si è visto.


MARIO: Si è sentito importante ieri con noi. Si domanda come andare avanti. Ci vuole la diplomazia con le forze dell’ordine, con la politica e con i violenti . I violenti , cattivi o no, fanno parte di noi.


ILARIA: Allo stand ci hanno detto di abbassarci con le mani alzate. Quando è esplosa la violenza hanno cercato riparo in un giardino dove sono entrati anche i black block. Ha domandato perché fossero incappucciati e per tutta risposta è stata malmenata da una ragazza. Tenevano materiale già preparato , mazze , s. pietrini.


MICHELE: si trovava nella stessa piazza per la manifestazione contro la guerra del golfo, li ha usato violenza per aiutare una persona che stava per essere caricata. Ieri ha cercato di dialogare con gli incappucciati, dicendogli di togliersi le maschere , di mostrare i volti. Propone di rafforzare il gruppo per fronteggiare la violenza.


ANDREA: Preventivare la violenza, non quando ormai è avvenuta. Prima di manifestare ci devono essere laboratori, incontri , coinvolgere realtà diverse.


SERGIO: Questa manifestazione era apartitica, non violenta e trasversale . Questo non è stato recepito completamente in Italia . Il problema è il cambiamento del sistema economico mondiale. Contenuti , modi e forme non vanno messi in discussione ma rinnovati.


ALICE: Non condanna nessuno condanna la violenza in se . Se i violenti sono i nostri fratelli anche i poliziotti lo sono. Pensiamo in modo diverso, troviamo una strategia per combattere la violenza.


FEDERICO: La nostra è stata la manifestazione più partecipata del mondo. Grazie a violenti e non. C’era la volontà politica di non far arrivare la manifestazione in piazza S. Giovanni . Governo e opposizione hanno detto le solite cose , le stesse conclusioni, ciò è molto grave.
Trovare un modo per criticare le politica di determinate azioni anche dei media. Riportarle all’università.


ROSARIO: Non siamo soli in Italia nel resto del mondo ci sono vicini e collegati. Sviluppiamo il movimento.


BRINA: La pubblicità della manifestazione deve essere apartitica e non violenta . Le forze dell’ordine sono i primi servi , possiamo cooperare con loro. Fare assemblee non cortei per evitare le infiltrazioni .


MARCO: La violenza ha frantumato la manifestazione , è inutile in se e non porta all’obiettivo. Vuole creare proposte


GIORGIO: Distinzione tra pacifico e pacifista . Vuol capire chi ha di fronte , con chi possiamo cambiare la società. C’è qualcosa di più grande da ottenere non stare a discutere punto per punto. Siamo contro il capitalismo o solo contro Berlusconi?


ULTIMI INTERVENTI: la manifestazione non è finita, le persone sono state costrette a tornare a casa. Anche se con riserva crede che sia possibile un dialogo con le forze dell’ordine.

La violenza è funzionale al sistema . Se fossimo stati 300mila in piazza S. Giovanni sarebbe stato più difficile non ascoltarci.

Comunicazione sulla non violenza.

lunedì 17 ottobre 2011

Verbale Assemblea 15 Ottobre 2011


Verbale Assemblea 15 ottobre 2011

All’arrivo della testa del corteo, dopo la batukada, ci sediamo a terra per dare il via all’assemblea. L’atmosfera è un po’ tesa: abbiamo saputo degli scontri, restiamo in silenzio per protesta e viene interrotta la batukada. Lasciamo intervenire un operaio della Fiat per poi continuare con la nostra protesta silenziosa, ma non ci è possibile a causa delle violente cariche a cui assistiamo. Dopo essere sfuggiti alla guerriglia di Piazza San Giovanni, troviamo riparo a Piazza Santa Croce, sul sagrato della chiesa, dove, con il permesso del parroco, diamo il via a un’assemblea improvvisata. Non abbiamo un vero e proprio ODG, ma, su proposta di Eracle, discutiamo di ciò che vogliamo costruire partendo dal fallimento dell’assemblea prevista per sabato pomeriggio. Constatiamo con entusiasmo che ci sono tante persone nuove con noi, impaurite e allo stesso tempo speranzose.
Antonio apre l’assemblea proponendo di evitare di non mescolarci ad altre realtà nelle grandi occasioni, per evitare queste situazioni di violenza. Parte una discussione sui fatti di San Giovanni, alcuni propongono di denunciare gli autori materiali delle violenze, filmandoli e fotografandoli. Scopriamo che l’unica città al mondo in cui la manifestazione non si è svolta pacificamente è Roma, e Flora interviene dicendo che l’umanità tutta si sta ritrovando pacificamente e che è ora che anche l’Italia si adegui. Secondo alcuni non dovremmo essere esclusivi con i violenti, dato che il nostro è un movimento di inclusione. Anche il violento che partecipa all’assemblea deve avere la possibilità di esprimere il suo punto di vista. Rosario invita tutti a un momento di riflessione e di autocritica: quello che stiamo facendo è pura bellezza, un’assemblea nel pieno di una guerriglia cittadina. La violenza non è il cammino ma non dobbiamo prendercela con i violenti che non si sono ancora svegliati. Abbiamo scelto una piazza in cui sapevamo che sarebbero arrivati i violenti: anche noi dobbiamo svegliarci e creare l’alternativa, dobbiamo essere un faro di pace e tranquillità per illuminare, aiutare e svegliare. Intervengono Valentina e Marta per raccontare della loro reazione violenta verbalmente nei confronti dei violenti, ammettendo di avere ancora tanto da imparare a partire da noi stessi. Chiara riporta il suo stato d’animo: sconforto in piazza dove però per la prima volta si è vista tanta gente con le mani alzate gridare “NO ALLA VIOLENZA”. Le violenze di sabato rappresentano un incidente di percorso che rafforzerà la nostra posizione . La gente vuole unirsi e dobbiamo creare la nostra informazione, dissociandoci dalle violenze e rilanciando il modello assembleare. Non dobbiamo restare in silenzio ma imparare ed andare avanti, facendo crescere le assemblee di quartiere. Nel frattempo tramite twitter abbiamo comunicato a Madrid della nostra assemblea improvvisata, e dalla Spagna stanno diffondendo la notizia nel mondo. Daniele ribadisce che avremmo dovuto rinunciare a San Giovanni in quest’occasione, perché dobbiamo garantirci sicurezza per esprimerci secondo le nostre modalità. I nostri punti fermi non devono mai venir meno. Si propone anche di abbandonare il nome “Indignati”, ormai troppo abusato,magari preferendo “15M”. Una ragazza ricorda che in Italia esistono tanti movimenti non violenti e che bisognerebbe creare una rete pacifica non violenta. Alcuni fanno riferimento a Genova, altri sostengono che chi manifesta con noi dovrebbe attenersi alle nostre regole e che dovremmo conoscerli in modo da evitare questi problemi. Debora si unisce a chi difende ciò che considera giusto: l’ha inorgoglita la presenza dei disabili in corteo, e sottolinea che preferisce la presenza di una bandiera riconoscibile al manifestante nascosto da una sciarpa, e che una manifestazione non dovrebbe partire fino all’allontanamento completo dei violenti. Qualcuno sottolinea che c’era la volontà di sabotare la manifestazione, e che ci sono persone violente e senza rispetto tra i responsabili, che non si può parlare di strategia governativa. Claudio ci ricorda come in Spagna siano scese in piazza due milioni di persone in modo totalmente pacifico. E’ importante che le immagini raccontino quello che è successo: siamo il germoglio da cui nasceranno fiori e speranze che ci faranno uscire dalla preistoria e vivere nell’amore universale. Per Sergio quello che è successo a San Giovanni non era prevedibile ma era giusto stare lì. Essere a Santa Croce a fare assemblea è come una nascita e la differenza con il ’77 è la possibilità di riunirsi come stiamo facendo. Gli “infiltrati” erano numerosi, molto organizzati e giovani. Quello che è successo ci ha permesso di differenziarci e di fare una cosa bella come quest’assemblea. Veniamo a sapere che giornalisti francesi e olandesi hanno ripreso e fotografato tutto. In Belgio e in Spagna erano preoccupati per quanto stava succedendo. La polizia ha capito che siamo pacifici e ha impedito ai violenti di venire verso di noi a Santa Croce come invece è successo a San Giovanni. Qualcuno denuncia che alcune realtà come Sinistra Critica e Rifondazione si erano avvicinate e poi sono sparite: hanno fiutato l’”affare “ 15O e sono passati come gli organizzatori: sono stati arroganti e irrispettosi. Alessandro sottolinea come gli scontri siano stati cercati fin dall’inizio: il corteo andava interrotto in presenza di violenti. Daniele ci informa che nel frattempo San Giovanni è stata ripresa dai manifestanti pacifici e Flora sostiene che dovremmo cercare notizie sui feriti,di qualunque schieramento. Manuele è arrivato dal Nordest sperando di vivere una giornata di festa, come è stata all’inizio. Vedere però gruppi scortati dalla polizia arrivare a Termini dimostra che le forze dell’ordine sapessero che c’erano gruppi con uno spirito diverso: non c’è stata abbastanza attenzione. Proposta di riprendere San Giovanni da cui è partito questo momento di dialogo e confronto: lo spirito che ci porta qui è diverso, dobbiamo animare il desiderio di cambiamento pensando al futuro. Per Antonio dobbiamo abbandonare il livello mediatico, che rappresenta modalità vecchie, mentre noi dobbiamo cercarne di nuove in modo da sorprenderli. Non abbiamo mai parlato di manifestazioni ma di mobilitazioni: sono stati i partiti a renderla una manifestazione. Veronica chiede di non lasciarci strumentalizzare. Renzo ci saluta ringraziandoci e dicendo che spargerà la voce perché questo è un inizio e abbiamo delle responsabilità in più. Giada ricorda come i manifestanti pacifici abbiano allontanato i violenti e propone azioni che spaventano il potere, ad esempio boicottaggi economici. Antonio ricorda la proposta della creazione di una commissione Strategia e Formazione (fatta a luglio a Roma) per approfondire tecniche non violente basate sulla creatività. Claudio esorta a non lasciarci fermare o intimorire e Christian ribadisce di fare attenzione a non cadere nella trappola dei violenti perché sono altre le cose che ci interessano.

L’assemblea si conclude lanciando due appuntamenti per il giorno dopo: un’assemblea mattutina alle 11 e una pomeridiana alle 16 a Santa Croce, dove alcune persone hanno deciso di trascorrere la notte.

Diretta streaming dell'assemblea delle 11 e 30

Oggi, diretta streaming dell'assemblea delle 11 e 30.

L'accampata di Piazza Santa Croce in Gerusalemme continua.



domenica 16 ottobre 2011

COMUNICATO STAMPA INDIGNATI SAN GIOVANNI - IL NOSTRO 15 OTTOBRE + CRONACA

P.za san Giovanni. Musica, allegria, voglia di condividere e stare insieme. Questa l'aria che si respirava fino all'arrivo dell'inferno. Questa l'aria che avrebbe preceduto la nostra assemblea pubblica indetta per le 17. Nel giro di pochissimi minuti la piazza si è trasformata in un un delirio di violenza, fumo, paura. Le tantissime persone che dalla mattina erano là per allestire la piazza e preparare il terreno per la grande assemblea hanno dovuto allontanarsi. Un insieme di persone eterogeneo, giovani, anziani, famiglie con bambini, disabili, tutti attivi nel preparare un momento di condivisione. Ci hanno costretto ad abbandonare la piazza, per noi l'agorà in cui ci si sarebbe confrontati sul futuro che vogliamo, che sogniamo, su quel cambiamento che non abbiamo nessuna intenzione di rimandare. E così è stato. L'assemblea pubblica, a cui hanno partecipato circa 400 persone si è tenuta qualche centinaio di metri più in là di San Giovanni, a Piazza Santa Croce in Gerusalemme. Mentre intorno a noi la violenza si manifestava nella sua più becera insensatezza, moltissimi cittadini non violenti hanno condiviso un momento di confronto importante, in cui si è parlato di dignità di futuro. Quello che è successo oggi deve far riflettere tutti, i pacifici manifestanti, i partiti e i movimenti presenti in piazza che inermi si sono visti travolgere da una violenza che non hanno potuto evitare.
La giornata di oggi rafforza ancor di più la nostra necessità di proporre un percorso di inclusione, partecipazione e trasformazione sociale basata sulla non violenza. Il lavoro del movimento di piazza San Giovanni non si arresta, l'appuntamento è per oggi, domenica 16 ottobre in Piazza Santa Croce in Gerusalemme dove si terranno due assemblee pubbliche, la prima la mattina alle 11, la seconda alle 16. Dalla prossima settimana le assemblee riprenderanno in P.za San Giovanni, il mercoledì e la domenica alle 19.

Indignati Roma – Assemblea Piazza San Giovanni

DOMENICA 16.10.2011
ore 11.00 ASSEMBLEA Pz. Santa Croce - Roma
ore 16.00 ASSEMBLEA Pz. Santa Croce - Roma


LA CRONACA DELLA GIORNATA
Cronaca dell'assemblea popolare di piazza san giovanni sull'accaduto a roma durante la giornata del 15 Ottobre 2011.

Gli amici della piazza san giovanni hanno convocato questo evento relazionato al #15O


La giornata si sviluppava come speravamo, in modo pacifico ci siamo riuniti alle 10 del mattino per realizzare la logistica e l'organizzazione generale della piazza, ci siamo trovati vicino piazza san giovanni e abbiamo deciso di realizzare l'evento sotto alla statua di san francesco.

Proseguiamo con le attività programmate, che includevano una meditazione collettiva, lo sviluppo di un info-point e una commissione di accoglienza; appendiamo striscioni e cartelloni con i nostri slogan: "soli non siamo niente, uniti siamo una forza" "non siamo merce nelle mani di politici e banchieri" "oh voi che entrate lasciate ogni partito" "la pace comincia in te" "questa è una vera democrazia" solo solo alcuni.

Tuvimos la noticia que durante la manifestacion habian incendiado coches, contenederos, roto las vitrinas de un banco y saqueado un supermercado.

intanto avevamo ricevuto notizia che durante il corteo avevano incendiato auto, secchioni della spazzatura, rotto vetrine di una banca e saccheggiato un supermercato.

Tra i partecipanti ci stavano le famiglie dei disabili gravi di Roma e altre città, famiglie intere, giovani, pensionati, bambini (per questi ultimi avevamo allestito uno spazio apposito); in totale eravamo 500 persone ad aspetytare l'arrivo del corteo che aveva come punto finale la nostra piazza.

Iniziano i tamburi e con questo si inaugurava l'inizio dell'assemblea. A questo punto inizia una vera e propria guerriglia urbana: si vedono persone con caschi, volto nascosto, maschere anti-gas, armati di mazze, tirando pietre, molotov (due di loro avevano anche la maglietta degli indignati); dall'altra parte la polizia risponde con gli idranti e i lacrimogeni; la gente si fa prendere dal panico e a scappare, molti sono rimasti feriti e sono stati portati all' ospedale in ambulanza.
Successivamente verrà incendiata una camionetta della polizia aumentando la tensione da guerriglia urbana.

Eravamo in quel momento qualche centinaio di persone gridando a mani alzate "no alla violenza" .  Diversi di noi hanno tentato di bloccare o isolare i violenti, ma senza successo. Ad un certo punto ci siamo resi conto che il fenomeno stava sorpassando le nostre possibilità. Abbiamo iniziato a distribuire limoni contro le infiammazioni agli occhi dovute ai gas lacrimogeni ed aiutato la gente a defluire dalla piazza per raggiungere una piazza vicino: Piazza santa croce in gerusalemme. Purtroppo solo alcuni di noi si sono pututi riunire lì, altri si sono dovuti allontanare in altre direzioni e non hanno più potuto raggiungerci a causa degli scontri che si estendevano oltre la piazza e a causa dei blocchi operati dalla polizia.

Ad ogni modo con quelli che c'erano più nuova gente che si è sommata abbiamo iniziato una assemblea davanti la chiesa, consapevoli che, se gli scontri ci avessero raggiunto avremmo potuto rifugiarci dentro la chiesa. Il parroco ha intenzionalmente tenuto aperta la chiesa per tutto il tempo offrendoci protezione. 

Nonostante la tristezza per ciò che è accaduto abbiamo fatto una bellissima assemblea con circa 150 persone in una atmosfera fraterna, riflessiva e risoluta. Mentre si aggiornava sulla situazione a livello mondiale e si informavano via via i nuovi sulle modalità del 15 M; dai diversi interventi sono emerse molte considerazioni e proposte tra cui la possibilità di cambiare il nome identificativo "indignati" tanto manipolato e degradato dalle realtà politico sindacali e dai movimenti che si sono appropriati di questa data e di questa parola. Si è anche discusso sulla necessità di prendere definitivamente distanza da sigle politiche e nomenclature ideologiche che non rispecchiano veramente lo spirito e la metodologia di questo movimento. Infine si è deciso di rivederci sempre lì Domani per continuare e rilanciare questo movimento, questa speranza che non è disposta a piegarsi e rassegnarsi alla grossolaneria di questa giornata.

Verso la fine sono venute alcune televisioni a filmarci. mentre i media di destra hanno equiparato "indignati=violenti" quelli un po' più a sinistra hanno fatto distinzione tra lo scenario violento di piazza san giovanni e l'assemblea pacifica, a-partitica e orizzontale di piazza santa croce in gerusalemme.

200 studenti provenienti da altre città ci hanno chiesto di partecipare con noi, si sono accampati vicino la chiesa con il consenso del parroco e domani si sommeranno alla nostra assemblea. Abbiamo fallito, pero insistiamo e non ci fermeremo, perchè crediamo nell'inevitabilità di questo spirito democratico e non violento che ormai ha preso vita propria in tutto il mondo e sappiamo che non siamo soli, che abbiamo fratelli ovunque nel mondo, che ci appoggiano e ci sostengono. Un abbraccio enorme a tutti.

eracle galfo, dell'assemblea di piazza san giovanni.

rosario pioli, dell'assemblea di piazza san giovanni, dry internazional, dry alicante. 





 

venerdì 14 ottobre 2011

Diretta Streaming della mobilitazione del 15 ottobre

Queste sono le immagini della manifestazione per come è stata organizzata e partecipata. Un ringraziamento a tutte le anime nonviolente che hanno partecipato e che si ispirano ad un cambiamento vero e nuovo. # UNITI PER UN CAMBIANETO GLOBALE

DOMENICA 16.10.2011
ore 11.00 ASSEMBLEA Pz. Santa Croce - Roma
ore 16.00 ASSEMBLEA Pz. Santa Croce - Roma

15 OTTOBRE 2011 INDIGNATI / Roma - PZ. San Giovanni / Pz. Santa Croce




La mappa del corteo del 15 Ottobre




11 ottobre 2011 - 1a ASSEMBLEA di quartiere a MONTEVERDE


Si apre l’assemblea illustrando per grandi linee la situazione assembleare di San Giovanni e gli spunti dai quali si è partiti, per portare l’esperienza spagnola in Italia e a Roma nello specifico.
Cenni sulla mobilitazione del 15.O e sugli obiettivi che ci si prefigge.
Cominciamo con il presentarci noi dell’assemblea di San Giovanni, ognuno raccontando in breve la sua esperienza e partecipazione al movimento (Sofia, Dario, Marta, Chiara M., Manuela).

E’ il momento della presentazione per tutti gli altri, dai quali arrivano anche domande specifiche sulle dinamiche assembleari e sulle azioni (o almeno proposte) concrete che escono dalle nostre assemblee.
Il gruppo è eterogeneo per quanto riguarda età e percorsi professionali e sociali e si nota una sana e serena curiosità. Tutti mettono a disposizione, con entusiasmo, le loro competenze. Molti fanno notare che l’apartiticità e la non-violenza sono tra i motivi grazie ai quali si sono avvicinati all’assemblea e già credono in essa come mezzo di cambiamento dal basso. Inoltre molti affermano che dopo aver sperimentato la democrazia partecipata in gioventù, hanno visto letteralmente sparire gli spazi di confronto democratico a partire dagli anni ’80 e che sono felici di vedere che c’è una nuova speranza.

Ci sono vari insegnanti ed ex-insegnanti, un esponente del comitato “Roma16 per i Beni comuni”, studenti, un’esponente del coordinamento "Luoghi Comuni".

L’idea di fare assemblee settimanali riceve molti consensi e gli stessi nuovi partecipanti cominciano a presentare le prime problematiche e proposte. Tra queste, le più rilevanti sono:
-          le proposte di Chiara, esponente del coordinamento "Luoghi Comuni" sono sostanzialmente 5: 
unire i vari gruppi già presenti nel quartiere (compresi i collettivi studenteschi con i quali già collabora), che abbracciano i principi base del movimento “indignati”;
usufruire del teatro Vascello per l’assemblea nei giorni di pioggia;
unirsi nell’azione sulla discarica di Malagrotta;
creare un manifesto delle problematiche di Monteverde;
invitare ogni martedì, giorno pensato per fissare l’appuntamento dell’assemblea settimanale, un esponente di ogni realtà presente nel quartiere, a raccontarci del suo gruppo;

Alle proposte per ora non è seguita una votazione, poiché essendo la prima assemblea in assoluto si è preferito dare spazio soprattutto al cuore.
Abbiamo raccolto gli indirizzi mail dei partecipanti, per creare una mailing list informativa.
Il 15.O molti di loro si incontreranno alle 11 per fare assemblea sul tema del Piano Urbano dei Parcheggi e speculazione, per poi raggiungerci a San Giovanni.
Ci si da appuntamento al martedì successivo, il 18 ottobre, alle ore 17.30 alla stazione Quattro Venti. In caso di pioggia, al teatro Vascello.