sabato 27 agosto 2011

Verbale Assemblea Democrazia Reale Ora - Roma 24 Agosto 2011 Piazza San Giovanni



MOVIMENTO INDIGNATI ROMA

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 24 agosto 2011, Piazza San Giovanni.

Introduzione al “movimento”
Introduzione “di rito”, per i nuovi partecipanti, ma anche per un confronto continuo degli stessi aderenti, sulle caratteristiche che contraddistinguono il movimento, che evolve col movimento indignati di Spagna e dal quale trova spunto ed ispirazione.
A titolo di continuo sviluppo dei concetti, per il migliorarne la formulazione e la comunicazione, di seguito segue una sintesi di quanto emerso a nome di un “sentir comune” e della metodologia di lavoro adottata.

PRINCIPI:
nonviolenza “attiva” *
assenza di leader ovvero di organi di rappresentanza con poteri decisionali;
sentimento apartitico.

METODOLOGIA:
assemblea democratica la cui legittimità è assicurata da procedure partecipative individuali con decentramento dell’attività di assemblea a livello di quartiere;
forma di partecipazione all’assemblea basata su particolari “segni” di comunicazione utili a regolare, snellire e semplificare gli interventi e costruire una forma di dibattito immediato e sincero;
processo decisionale basato sul metodo del consenso **;
metodologia di lavoro organizzato per commissioni trasversali.

*«In effetti la stessa espressione “non-violenza”, un'espressione negativa, sta ad indicare uno sforzo diretto ad eliminare la violenza che è inevitabile nella vita.» (Gandhi, Teoria e pratica della non-violenza)

**«Il metodo del consenso o processo decisionale consensuale, è un processo decisionale di gruppo, che ha come obiettivo quello di pervenire ad una decisione consensuale, cioè che non sia solo l'espressione dell'accordo tra la maggioranza dei partecipanti, ma che integri nella decisione anche le obiezioni della minoranza. Il consenso è di solito definito sia come l'accordo generalizzato su una decisione che il processo per arrivare a tale accordo. Il metodo del consenso è il processo per pervenire al consenso.» (Wikipedia).

Agenda di riunione

1. Video di comunicazione su metodologie di lavoro in assemblea;
2. questione “blog l’isola dei cassintegrati”;
3. forma di partecipazione agli eventi di settembre ed ottobre;
4. questione “Giuliano Girlando”.

Discussione

1. Video di comunicazione su metodologie di lavoro in assemblea.

Si decide all’unanimità di voler realizzare un video che esprima i principi cui si ispira il movimento ed i metodi di lavoro. Domenica 28 agosto, in assemblea (statua San Francesco – San Giovanni, Roma) saranno raccolte le adesioni di chi vuol entrare a far parte della commissione per la realizzazione del video.

2. Questione “blog cassa integrati”.

La Direzione, Michele Azzu e Marco Nurra del blog “l’isola dei cassintegrati”, contattando un esponente della Commissione Lavoro, per dare visibilità all’attività del movimento propone:
di organizzare uno spazio fisso senza censura sul blog “l’isola degli indigniati” sul quale poter pubblicare;
attivare sul medesimo sito in link verso il blog già esistente e un banner del movimento.
In questo modo il movimento godrebbe di maggiore visibilità, ma soprattutto si potrebbero mettere in collegamento le differenti realtà di lavoratori in lotta o in sciopero direttamente collegate con gli “indignati” e quelle che partecipano alla vita del blog de “l’isola”.

Risposta:
Il movimento di piazza degli “indignati” desidera introdurre e promuovere tra i lavoratori, sia in lotta che non, una nuova forma di aggregazione e di lavoro basata su assemblea democratica partecipativa e metodo del consenso. Sarebbe bello sapere che altri lavoratori, stiano iniziando ad organizzarsi cosi come stiamo organizzandoci giorno per giorno a Roma. Quindi la più gentile e gradita forma di collaborazione, cui attualmente possiamo sperare, sarebbe quella di vedere pubblicati sul sito de “l’isola dei cassintegrati” i verbali di riunione dell’assemblea generale e i documenti prodotti dalle diverse commissioni di lavoro, nella speranza che altre realtà spontaneamente si trovino a seguire l’esempio nato in Spagna sfruttando, se ritenute utili, le informazioni che vogliamo e desideriamo condividere, nate dalla nostra esperienza comune.
Tra settembre e ottobre ci saranno una serie di eventi a cui vogliamo partecipare che ci vedranno particolarmente impegnati nel lavoro di organizzazione e nello sviluppo dei contenuti. Come sarà specificato al punto successivo, saremo presenti anche all’evento del 10 settembre a Roma e con molta probabilità (decisioni maggiori saranno prese nella prossima assemblea) saremo anche attivi nell’organizzazione dell’evento stesso. Poiché sappiamo che in quella sede dovrebbero esservi anche Marco e Michele, rimandiamo a quella data il piacere di fare la loro conoscenza per sviluppare nuove idee e collaborazioni.

3. Forma di partecipazione agli eventi di settembre ed ottobre.

Gli eventi cui siamo stati chiamati a partecipare ovvero cui si propone in assemblea di partecipare sono i seguenti:
3 settembre “assemblea nazionale Bologna”: è stato deciso di partecipare qualora l’assemblea nazionale venga confermata entro domenica 28 agosto. In sede di riunione sarà deciso l’ordine del giorno che si desidera trattare a livello nazionale ed una Commissione Coordinamento sarà portavoce a Bologna delle proposte degli “indignati-roma”.

6 settembre “sciopero generale indetto da CGIL”: sono state discusse 3 differenti proposte di partecipazione all’evento. Le prime due consistevano: nel partecipare come singoli individui aggregandosi alle realtà esistenti che hanno indetto lo sciopero, mentre la seconda prevedeva di partecipare come Commissione Lavoro sfruttando “il palco” offerto dalla piattaforma sindacale per far conoscere l’assemblea democratica “principi e metodi”. In virtù del principio secondo il quale: «…gli indignati sentono e partecipano alle lotte dei lavoratori, ma non sostengono la piattaforma sindacale….», entrambe queste forme di partecipazione sono state bocciate prediligendo la proposta di “fare assemblea” a margine dell’organizzazione sindacale.

10 settembre “appello contro la manovra finanziaria”: vi sono molte realtà in gioco in questo evento la cui organizzazione è in itinere. Così come per lo sciopero generale il movimento indignati parteciperà “facendo assemblea”, ma in questo caso, nel ribadire l’importanza dei il principi ispiratori della -nonviolenza- e quello -apartitico-, in seguito a quanto emergerà dal confronto con altri organizzatori, sarà deciso nell’assemblea di domenica 28 agosto se è fattibile partecipare anche nell’organizzazione dell’evento stesso. Le decisioni prese in merito saranno condivise nell’assemblea di coordinamento nazionale.

17 settembre “piazza affari-Milano”: da discutere nella prossima riunione.

1 ottobre “la crisi non la pago”: da discutere nella prossima riunione.

15 ottobre “assemblea generale indetta dal movimento 15M”: da discutere nella prossima riunione.


4. Questione “Giuliano Girlando”.
Da discutere nella prossima riunione

Prossimi appuntamenti:

Assemblea Roma: domenica 28 settembre ore 19.00 presso la statua di San Francesco, San Giovanni –Roma–

giovedì 25 agosto 2011

Comunicato dall’assemblea di Italian Revolution

Comunicato dall’assemblea di Italian Revolution.

Alla c.se attenzione della gentile redazione del programma Cominciamo Bene,

In riferimento all'intervento su Raitre di Giuliano Girlando e altre persone indicate come appartenenti al movimento degli indignati, nel corso del programma "Cominciamo Bene" del 25/08/2011, vogliamo precisare che ogni parere da loro espresso - individualmente legittimo - non può essere considerato in alcun modo rappresentativo del pensiero e della voce dell' assemblea romana, né tantomeno di altre piazze d'Italia del movimento degli indignati.

Vi preghiamo di non fraintenderci: sappiamo bene che la vostra redazione non ha commesso errori, e anzi il fatto che abbiate voluto parlare dell’indignazione italiana vi rende merito. Ma lasciate che vi spieghiamo perchè a vedere quelle persone nella vostra trasmissione abbiamo qualcosa da ridire.

Questo Movimento globale noto ai più come indignati, dalla Spagna alla Grecia a Israele, e in tutti quei paesi del mondo dove sta nascendo e crescendo, si basa su un principio fondamentale: non ha rappresentanti. Al limite portavoce, quelle persone che partecipano direttamente alle attività e alle assemblee democratiche in piazza, si auto-propongono e non sono mai le stesse, perchè svolgono la loro funzione a rotazione. Vengono scelte durante le assemblee popolari, lì dove si prendono tutte le decisioni e dove si esprime veramente la nostra voce.

Le persone da voi invitate in studio non hanno mai partecipato negli ultimi mesi ad alcuna assemblea, pertanto:

1) Non ci rappresentano poiché questo movimento non ha rappresentanti.

2) Non sono nostri portavoce perché non sono mai stati scelti come tali da nessuna assemblea.

3) Facendo parte dell'organizzazione TILT, che è promossa dal partito Sinistra e Libertà, e riferendosi in trasmissione a un campeggio da loro organizzato, nonchè a una vittoria nelle amministrative non meglio specificata, queste persone tradiscono uno dei punti cardine che il movimento si è dato, dimostrando di non averlo compreso: l’indipendenza dai partiti.

Comprendiamo che è nel loro pieno diritto riconoscersi ed identificarsi nelle ragioni del movimento degli indignati. Così come è un loro diritto “opinare” individualmente su questo movimento. Ma è anche un nostro diritto fare questa distinzione e precisare che queste persone non ci rappresentano e non parlano a nome nostro. La nostra voce sono le assemblee, i nostri spazi le piazze.

È importante che anche i media parlino dell’indignazione, pertanto di questo, nuovamente, vi ringraziamo. Speriamo solo che questo documento, scritto non certo per arrecarvi disturbo, possa servire in un futuro perchè si sappia qualcosa di più del Movimento e delle persone che ne fanno parte.

Per ulteriori informazioni il riferimento internazionale è la piattaforma www.takethesquare.net (dove potrete trovare sui nostri principi e modalità assembleari); la piattaforma italiana è il blog www.italianrevolution.org, la pagina facebook: Italian Revolution - Democrazia Reale Ora.

Cordiali, e sinceri, saluti

Italian Revolution – Democrazia reale ora.



giovedì 11 agosto 2011

Verbale Assemblea nazionale Democrazia Reale Ora - Roma 10 Agosto 2011 Piazza San Giovanni


Si ricorda l’esistenza di N-1 .cc per le comunicazioni con le altre realtà spagnole, israeliane, ecc..

Appello a tutti di venire alle prossime assemblee

OBIETTIVI PER IL 15 OTTOBRE

Riunire quante più persone possibile in piazza attorno al tema dell’indignazione

1) piazza

Proposta di spostamento dell’assemblea a piazza del popolo , forse considerando la commissione lavoro, che si sposterà a piazza vittorio potremmo fare un po’ e un po’.
Chiedere l’autorizzazione o no? Si è pensata una possibile "via di mezzo", con la comunicazione di assemblea in piazza ed eventualmente occupazione di suolo pubblico (2 metri x 2 ) per mettere un tavolino per una raccolta firme (es. appoggio ad un evento).
Oppure solo l'occupazione di suolo pubblico che è più veloce e ci permette di mettere il tavolino.


2) pubblicità


Banchetto
Lettere sui giornali
Comunicati stampa
Appello da far circolare in rete e fra tutte le associazioni che conosciamo
Appuntamento per tutti a riattivare la commissione stampa portando le proprie conoscenze

3) associazioni


Invitare persone di associazioni e movimenti, ma chiedere di partecipare come singoli, senza portare simboli né bandiere, chiedendo alle associazioni e ai movimenti di accettare questa concezione strategica
Contattare i sindacati di polizia mostrando la dichiarazione stampa fatta dai sindacati di polizia spagnoli e gli articoli usciti su questo tema, con lettere alla polizia e ai carabiniere (differente), la municipale, i vigili del fuoco . Realizzazione di una cartellina con tutte le notizie pubblicate su quanto abbiafo fatto fin qui.


4) Metodologia e diffusione


Video
Proposta di video “effetto domino” con fermo immagine su ciascun lavoratore , persona, categoria che , colpito dal problema cade, influendo anche sui problemi dei vicini.Il video dovrebbe sottolineare la "socialità dei problemi personali".


Lettera indignata


Non credo sia possibile affidare ad un’agenzia di ratings il mio futuro, né tantomeno darlo in pasto all’autoregolamentazione dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) o del sistema finanziario.

Non crediamo più nel libero mercato, perché abbiamo imparato sulla nostra pelle e su quella di altre persone come noi, nel mondo, che il libero mercato è libero solo nel nome, l’ideale che pur porterebbe genera in  realtà schiavitù ed arricchisce i pochi sulle spalle dei molti. (È stupido bollare ciò come semplicistico, l’eccessiva complessità a volte è un artifizio idiota che si frantuma sulla chiarezza della semplicità ) È vero, anche se qualcuno sembra non accorgersene. E’ vero a Roma , è più vero a Dakar. Quando si parla di schiavitù, non c’è bisogno di andare lontano. Basta andare in un supermercato e chiedersi perché esistano prodotti per i quali è necessario scrivere “equo solidale”. Basta andare in un supermercato e chiedere quanto fattura la catena, e poi quanto prende la cassiera. E poi sapere se la cassiera ha dei figli. Se il salario non ci consente formalmente di parlare di schiavitù, chiedete lei se la sua vita accanto alla cassa ogni tanto non le è parsa tale.  Ma bisogna sempre essere felici di avere un lavoro. Non può neanche scioperare. Lei sa di essere perfettamente sostituibile con una macchina.

Il denaro, fino ad oggi, è servito per vivere, per soddisfare bisogni materiali. Perché un lavoratore che lavora 8 ore al giorno e fa lo spazzino, o l’operaio, o l’impiegato deve prendere un decimo di ciò che guadagna un dirigente? Quali differenti bisogni devono soddisfare? Non tornano entrambi stanchi dal lavoro? Non hanno entrambi una famiglia con cui passare del tempo, o degli amici? Non hanno entrambi diritto al riposo? Perché chi ha studiato deve poter guadagnare così tanto di più di chi non ha avuto i mezzi o le capacità per farlo? Il lavoro intellettuale e la ricerca sono importanti, generano nuova conoscenza, fanno avanzare il progresso e migliorano le condizioni di vita generali, quando non protetti da brevetti. Chi dirige , purtroppo non in tutti i casi, ha grandi responsabilità e si impegna nel coordinamento dei lavori e nel buon andamento dell’azienda. Ma queste persone, non hanno forse la stessa dignità  e valore di coloro che spendono la propria vita nel costruire auto, o in cantiere, o a raccogliere la frutta che essi mangiano o a pulire le strade in cui passano? Questi ultimi, non hanno forse lo stesso diritto ad una vita sana, a un lavoro che li realizzi, a una retribuzione che non sia un decimo di quella di altri? Come si può vivere nella stessa casa e avere così tanto di più da poter calpestare i diritti degli altri?

Si tratta di calpestare i diritti degli altri. Coloro che possiedono infatti, decidono. Non hanno bisogno di diritti perché possono comprarli. Non hanno problemi di tasse perché possono aprire conti all’estero. E la privatizzazione di un bene pubblico può esser così giustificata in nome dell’efficienza e di una sana indifferenza nei confronti del prossimo. Io non parlo male dei ricchi, né della ricchezza. Semplicemente non credo nel valore della disuguaglianza.  Non genera sviluppo, né felicità, ma alimenta sofferenze, contrasti, frustrazioni e sprechi. Alimenta anche i consumi. Se basso prezzo vuol dire consumo e frustrazione vuol dire consumo, e consumo vuol dire profitto per il quale è stato necessario sfruttare, allora non credo che consumare sia utile. Non mi interessa. Se tutti guadagnassimo in modo più uniforme non ci sarebbe problema di prezzo, credo. E, credo, anche i lavoratori si sentirebbero più vicini e solidali col proprio datore di lavoro, ammesso che questo voglia ancora esser tale.

Un giorno anche la moglie di un ricco dirigente capirà che la sua cellulite è data dal troppo consumo di cibo fatto mentre il marito era fuori per lavoro e lei aveva carenze d’affetto.

Allora anche lei sarà dalla nostra parte, pensando che sarebbe stato meglio guadagnare meno ma avere più tempo da passare insieme, magari a fare l’amore anziché sulla cyclette.


Non voglio che dal sistema che noi abbiamo creato e che alimentiamo anche con le nostre scelte, e col nostro lavoro, venga generata altra sofferenza, altra disoccupazione, altro sfruttamento e manipolazione per tenerlo in piedi. Piuttosto, preferisco accettare di aver fallito, apprendere che gli sforzi di ottimi economisti, agitati dalle proprie migliori intenzioni, siano però ora, superati, e che tutto ciò che mi circonda (dalle materie insegnate in alcuni corsi universitari, ai sistemi più sofisticati di calcolo delle probabilità di oscillazione di titoli e quant’altro) non sia altro che il frutto di un sistema che noi abbiamo inventato, affinato, migliorato, ma che non funziona. Una situazione collettiva di psicosi generalizzata che manteniamo tale, per lasciare in piedi, non del tutto consapevolmente è chiaro, quello che già abbiamo, “convinti di allontanare la paura di cambiare”. Dovremmo renderci conto delle opportunità che abbiamo per renderci parte di un cambiamento.



Qui, le persone sono ancora costrette a lottare sul terreno della propria vita per poter ripagare un mutuo, con denaro prestato a tassi esorbitanti, per ottenere il diritto a una casa. Un diritto che rispecchia il bisogno primario di ogni singolo e di ogni famiglia.  Qui, i capricci della borsa, i guadagni e le perdite esorbitanti della speculazione finanziaria, che pare aleggiare nel mondo immateriale e virtuale degli indici, dei titoli e dei loro ratings, dove non esistono regole né giudici, si infrangono, il sogno finanziario scoppia come una bolla e l’assenza di regole finanziarie si trasforma in realtà facendo ricadere ogni azzardo sulle vite dei cittadini, su tutti coloro ai quali vengono poi negati diritti, in nome della crisi. Chiusi ospedali. Privatizzati istituti di formazione e ricerca.

Per supportare questo sistema abbiamo inventato “nuove” parole , e nuovi valori: la meritocrazia, la flessibilità e la mobilità, e rispolverato il concetto di efficienza in nome di un’economia più libera e produttiva. Ma abbiamo dimenticato altri concetti ed altri valori: l’uguaglianza di opportunità, la solidarietà, il riconoscimento dell’altro e il valore, non economico, della nostra vita.

giovedì 4 agosto 2011

Verbale Assemblea Democrazia Reale Ora - Roma 3 Agosto 2011 Piazza San Giovanni


Assemblea di mercoledì 3 agosto 2011

Senza ordine del giorno, incontro per lo più organizzativo pensando al post-estate.
Argomento principale: Mobilitazione globale del 15 ottobre.
Si è svolta senza votazioni reali, ma con proposte e commenti liberi.

Nicola: bisogna muoversi subito per prendere il posto, che sia Piazza del Popolo o altrove. Noi a Roma non siamo in grado di decidere per l'Italia, ma dovremmo proporre alle altre città di fare una mobilitazione con centro a Roma e vedere cosa ne dicono.

Eracle: importante prima di tutto capire gli obiettivi dello scendere in piazza del 15/10.
> Marta: con che argomenti si convocano i cittadini e le altre città?
Eracle: si divulgano le realtà di Spagna, Islanda e Grecia, dove LE PERSONE hanno ottenuto -o stanno ottenendo- qualcosa di grande.

Chiara: creare un messaggio per diffondere l'appuntamento del 15/10. Un appello, per chiamare gente in piazza, per fare un'azione forte e visibile: far circolare i punti chiave del movimento.
No Montecitorio perchè dopo esserci stata, lo vede come una gabbia per criceti: non c'è visibilità, non c'è passaggio di persone che possano unirsi, ma soltanto una classe dirigente che ci ignora. Non si sente rappresenta dalla piazza, perchè non la vede con cuore "pulsante".. Per lei qualunque altra piazza va bene (piazza del Popolo, piazza Vittorio).

Daniele: bisogna avere una motivazione più ampia di quella portata avanti dal presidio di Montecitorio, che sembra concentrarsi solo sulla riduzione degli stipendi ai politici. Dovremmo fare delle proposte concrete alle persone, per spronarle ad unirsi alla mobilitazione.

Matteo: c'è da organizzare il da-farsi per la giornata del 15/10: si fa assemblea? Riceve il consenso pressochè unanime dell'assemblea.

Eracle: dice che Mirco e Paolo della commissione hanno proposto di prendere contatti con tutte le realtà che già si muovono con gli stessi nostri ideali, lui non è d'accordo, pensa che dobbiamo muoverci per conto nostro e vedere se gli altri aderiscono alle nostre proposte.

Chiara: preoccupata sull'identità dei gruppiche stanno promuovendo cose per il 15/10, perchè teme che i punti chiave (non-violenza, no-bandiere, no-dorga, ecc) siano rispettati da tutti e quindi valutare bene questo aspetto prima di aderire. Chiarire bene i pre-accordi.

Punti cardine per il 15/10: vedere i gruppi che vogliono organizzare qualcosa, chi sono, quali sono i reali obiettivi e quindi procedere nella decisione di cosa fare.

Nicola: dal punto di vista strategico bisogna concentrarsi sui permessi da chiedere per occupare la piazza (qualunque essa sia).

Almetta: diffondere nei quartieri, ognuno di noi nel suo, magari con l'aiuto di volantini e organizzare assemblee e proiettare video spagnoli per arrivare ai cuori, com'è successo per la maggior parte di noi.

Matteo: avvisa della creazione di una mappatura dei quartieri, molto utile per l'individuazione dei vari luoghi (organizzazioni e comitati) dove coordinare una diffusione. Dividerci per zone, andare a parlare, organizzare incontri/assemblee.

Domenico: Batte sul presidio di Montecitorio, propone di unirsi a loro per il 15/10, non di andare a svolgere qualcosa lì, ma di coinvolgerli. Dice che non è vero che si concentrano solo sul taglio agli stipendi. Può fare da ponte tra noi e loro. Giovedì 4/08 andrà a fare una visita per parlare con loro.

Alberto: Conferma l'importanza del pre-dialogo con le altre organizzazioni, facendo attenzione a ribadire bene i diversi punti-chiave del movimento. Però:
1- Se aderiamo a manifestazioni indette da altri, dobbiamo prima di tutto prepararci alla possibilità che qualcosa sfugga di mano e che sfoci nella violenza, per non farsi prendere alla sprovvista. Prevenire e studiare un modo di agire.
2- Se facciamo una cosa nostra alla quale invitare altri, anche lì bisogna valutare l'eventualità che le dinamiche di questi ultimi possano uscire dai canoni del Movimento.
Quando si va nei quartieri, arrivare al cuore delle persone, parlando di tematiche forti nella realtà di tali quartieri.

Matteo: il Popolo Viola ci ha invitato ad una manifestazione che hanno organizzato per il 10/09. Cosa fare? L'assemblea, con alcune eccezioni, non sembra essere propensa a partecipare.
Motivazione Gaetano (presidio Montecitorio): da evitare di abbracciarla. La rivolta non è del singolo, ma della collettività. Propone: partecipiamo il 7/08 al presidio, al quale presenzierà anche lo Zoo di 105? Potremmo farci intervistare, per dare visibilità al movimento. Nel caso, chi si fa intervistare? L'assemblea dice che ognuno, come singolo, è libero di andare a fare una visita, se lo vuole. Per l'intervistato, non si è delineato nessuno in concreto. Dice che Antonio di Bologna afferma che si sta organizzando una delegazione italiana che con i No-Tav vada a Bruxelles. Però fa la controproposta di invitare i No-Tav a venire a Roma e unirsi a noi in una manifestazione nazionale.

Nicola: proposta concreta per il 15/10: cercare di fare una marcia a cura degli indignati, sulla scia di Madrid, che confluisca in un punto. Lo trova utile soprattutto al fine di sfogare gli entusiasmi e l'emotività dei manifestanti, che durante la marcia possono scaricarsi per poi arrivare nella piazza decisa e lì fare assemblea. Propone una marcia che passi per vari quartieri, fino ad arrivare alla piazza.
Marta fa la controproposta; che i vari quartieri si muovano ognuno per suo conto, per poi incontrarsi con tutti gli altri in un punto e confluire alla piazza tutti insieme.

Giuseppe: dice che chi non usa internet è tagliato fuori dall'organizzazione del movimento e non può avere chiari gli obiettivi dello stesso: propone di concretizzare e fare più diffusione per strada, fisicamente. E di essere più chiari, senza dare per scontato che la gente sappia di cosa si tratta.

Matteo: importante che ognuno di noi metta per iscritto idee concrete da presentare e discutere alla prossima assemblea, sullo svolgimento del 15/10. L'assemblea si mostra d'accordo.
Si propone di fare un foglio di spiegazione della "missione" del movimento, con punti chiave di cose da voler ottenere dal Sistema.

Domenico: sarebbe bene poter portare (chi va) un volantino il 7/08 a Montecitorio come "convocazione" scritta al 15/10. Tempi stretti? Ci si riesce?


mercoledì 3 agosto 2011

Verbale della riunione del 2 agosto 2011: Commissione Lavoro


Commissione Lavoro
Verbale della riunione del 2 agosto 2011

Ordine del giorno:
- Incontro con i lavoratori delle Assicurazioni Generali
- Assemblea con tutti i lavoratori in contatto con la Commissione Lavoro
- Contatto con le lavoratrici della Tacconi Sud
- Proposte varie per la Commissione Lavoro
- Aggiornamento blog

Sono presenti alla riunione due lavoratori delle Assicurazioni Generali, che raccontano la vicenda che stanno vivendo presso il loro luogo di lavoro. Riferiscono all’assemblea che, a fronte dei circa 500 euro costituenti la retribuzione di 40 ore di lavoro settimanali, i lavoratori addetti alla vendita, i c.d. “produttori”, sono costretti, per una prassi neppure contemplata dal loro contratto, a raggiungere il premio di produzione come se ciò rientrasse tra le mansioni ordinarie. Il valore in euro dei contratti che mensilmente sono costretti a chiudere per il raggiungimento del premio risulta aumentare da gennaio a dicembre, secondo un meccanismo a ciclo annuale, e la quota non raggiunta in un certo mese, a prescindere dalle motivazioni sottostanti, viene sommata a quella fissata per il mese successivo. Tale condizione vessatoria prevede, nell’ipotesi in cui il premio di produzione non sia raggiunto, l’assunzione di provvedimenti disciplinari da parte dell’azienda. A ciò si aggiunge, quale conclusione paradossale, che il premio stesso non è neppure attribuito ai lavoratori che faticano per il suo conseguimento. I due lavoratori proseguono raccontando di una serie di problematiche inerenti l’illegittimità di alcune procedure che l’azienda costringe i dipendenti a seguire per lo svolgimento del lavoro ordinario, illegittimità da loro più volte segnalate e che, al momento, sono oggetto anche di un contenzioso giurisdizionale.
Viene trattato dall’assemblea il tema dei rapporti sindacali all’interno dei luoghi di lavoro. Si concorda sul fatto che attualmente i sindacati hanno perso, nella stragrande maggioranza dei casi, la loro capacità rappresentativa e che sono organismi che tutelano propri interessi. Quale alternativa efficace per portare avanti le lotte all’interno dei luoghi di lavoro vengono individuati, quali strumenti universalmente efficaci, l’effettuazione di assemblee di lavoratori e la costituzione di una rete tra le varie realtà lavorative in difficoltà. Si decide, dunque, di organizzare per settembre un’ assemblea con tutti i lavoratori con cui la Commissione lavoro è in contatto e di cui, in diversi casi, sta sostenendo la lotta e con quelle realtà che da qui ad allora si riusciranno a coinvolgere. Si intende riuscire a stilare, al termine dell’assemblea, un documento da cui emergano i bisogni che, al di là delle differenze contrattuali, unificano tutti i lavoratori.
La Commissione decide di contattare i lavoratori dell’azienda Tacconi Sud, in cui le lavoratrici sono riunite in presidio permanente dal 19 gennaio, al fine di portare solidarietà in fabbrica e di cercare di connettere quella realtà alla costituenda rete tra lavoratori. L’assemblea accoglie la proposta di effettuare delle assemblee in occasione delle manifestazioni organizzate a Roma a partire dal mese di settembre e rinvia alle prossime riunioni l’individuazione delle modalità di organizzazione delle stesse.
Si segnala l’inserimento, nel blog della Commissione, di una sezione relativa alle lotte che la Commissione sta sostenendo e appoggiando e di una sezione relativa ai siti “amici”. Viene reso noto, infine, che la Commissione Lavoro di Barcellona ha inviato alla e-mail della nostra Commissione il Manifesto per il coordinamento statale spagnolo delle commissioni del movimento 15M coinvolte nell’ organizzazione di uno sciopero generale.


martedì 2 agosto 2011

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 31 luglio 2011, Piazza San Giovanni.



Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 31 luglio 2011, Piazza San Giovanni.

Introduzione: “interventi liberi”

Data la presenza di nuove persone interessate ad una possibile partecipazione, l’assemblea è stata aperta con una breve introduzione del movimento “indigniati”: nascita del movimento spagnolo, crescente adesione italiana, prime forme di manifestazione ed una descrizione dell’organizzazione del movimento in commissioni e gruppi di lavoro (tutti temi approfonditi nei precedenti verbali di riunione e nelle pagine del sitohttp://italianrevolution-roma.blogspot.com/).


Agenda di riunione

1. Resoconto e proposte commissione Strategia e Formazione;
2. Resoconto e proposte commissione Lavoro;
3. Discussione e proposte Campeggio;
4. Discussione e proposte Sede assemblea generale.


Discussione

1. Intervento commissione strategia e formazione.

Resoconto studio relativo al comportamento da adottare nelle “grandi” manifestazioni pubbliche:
si sottopone all’attenzione dell’assemblea per condividerne l’idea, la richiesta di voler partecipare a manifestazioni di grande portata, dove siano presenti differenti organizzazioni, come “singoli” individui che aderiscono all’iniziativa spinti dalle proprie motivazioni evitando di anteporre, sotto forma di simboli e bandiere, il movimento “indignati” come interfaccia di comunicazione verso le altre realtà. Questa scelta, che nasce da una sentita esigenza di evitare quanto più possibile una qualche forma di manipolazione, non vuole promuovere un atteggiamento passivo o di astensione e quindi, a dimostrazione di una partecipazione attiva nei sentimenti si rende auspicabile, se non necessario, promuovere ed organizzare, nell’ambito della manifestazione stessa, un’assemblea pubblica per affrontare la discussione sui temi caldi del corteo secondo i canoni condivisi dalla forma di autorganizzazione del movimento “indignati”.

Mappatura di Roma – punti nevralgici cittadini:

all’interno della commissione strategia viene istituito il gruppo di lavoro per la “mappatura” di Roma. Vale a dire che occorre individuare nell’ambito cittadino, con un occhio di riguardo all’entità quartiere, quelli che sono i possibili centri di interesse dove far conoscere e promuovere l’attività di assemblea pubblica, per ascoltare e raccogliere informazioni, ma allo stesso tempo coinvolgere dei singoli all’attiva partecipazione.
Un sicuro centro di interesse viene individuato nelle scuole ed università, tanto che viene proposto (vedi punto seguente) che questo, da solo, meriti di essere seguito da una specifica Commissione. Altri possibili centri di interesse potrebbero essere: punti di informazione lavoro, centri anziani, comunità di “stranieri”.
La modalità di partecipazione a questo gruppo di lavoro: documento aperto.
La Commissione Web creerà un documento aperto nel blog dove possa essere inserita semplicemente una proposta, che sarà presa in esame dalla commissione, oppure dove, in virtù di un particolare interesse, ci si possa proporre come responsabili di un particolare settore entrando così a far parte del gruppo dio lavoro stesso.

Evento 15 ottobre - obiettivo “farsi conoscere”:

• coinvolgimento:

coordinare prima dell’evento con altre organizzazioni possibilmente interessate alla forma di partecipazione assembleare pubblica;

• associazioni di idee:

redigere un documento dove venga esposto il lavoro di analisi, gli impegni ed i risultati delle commissioni, dove vengano proposti problemi condivisi/condivisibili ed argomenti in generale cui si richiede l’apporto di idee;

• organizzazione dell’evento:
si propone di creare una serie di attività ludiche, come possibili intermezzi musicali, oppure un concerto finale, magari con canzoni e musiche a tema tratte dalla cultura popolare.

Si propone una suddivisione del lavoro in gruppi.

Studiare la creazione di nuove commissioni e proporre laboratori di formazione:

• Commissione “rispetto”:

vale a dire lo studio del comportamento da mantenere in situazioni critiche, come possibili scontri con forze dell’ordine, ovvero meglio, il comportamento da mantenere per scongiurare il risolversi di un momento di protesta pacifico in uno scontro con eventuali gruppi in disaccordo. Si propone la realizzazione di laboratori dove venga esposto lo studio della commissione per prepararsi al “savoir faire” dettato da autocontrollo lucidità e buon senso.

• Commissione “sanità”:

si propone la formazione di una nuova commissione: “sanità” che analizzi gli aspetti di deficit delle istituzioni attuali e ne tragga vantaggio per denunciare e promuovere nuove forme di sostegno.

• Commissione Università e scuole:

come prima accennato, nell’ambito dei punti di interesse per promozione di assemblee pubbliche, vi è la scuola e l’università tanto che se ne richiede la composizione di una commissione apposita.


2. Intervento Commissione Lavoro.

Attività di volantinaggio e di supporto e solidarietà lavoratori:
si richiede maggiore supporto alla partecipazione in attività di sostegno e solidarietà ai lavoratori in difficoltà ed in lotta. Si propone di potenziare l’attività di informazione integrazione e condivisione da parte dei cittadini di quartiere dei problemi dei lavoratori che il medesimo quartiere ospita.
Si propone:
• la redazione di un documento “guida” per agevolare l’organizzazione di assemblee democratiche nei luoghi di lavoro;
• la redazione di un “giornalino” dove riportare informazioni relative a problemi e disagi dei lavoratori,in modo da facilitare l’informazione e collegare tra loro le commissioni di lavoro locali eventualmente sorte ed attive nell’ambito delle diverse realtà. Il giornalino, cartaceo, potrebbe infine essere lo strumento di coinvolgimento dei quartieri a sostegno delle realtà e dei problemi dei lavoratori che ospitano.


3. Discussione e proposte Campeggio.

Nasce l’esigenza e il piacere di lavorare intensamente a stretto contatto per un periodo di tre giorni almeno; si decide per un “campeggiare indignati” nel periodo di fine agosto, periodo durante il quale saranno buttate le basi dell’organizzazione dei progetti esistenti e di quelli che nasceranno dalle proposte esposte. Si rimanda al web-forum di fb dove esprimere le proprie preferenze sul luogo di soggiorno. Sono state fissate due proposte di camping: Sabaudia oppure Abruzzo. Al termine della settimana, in funzione dello “share” mostrato, sarà presa una decisione definitiva.


4. Discussione e proposte Sede assemblea generale.

E’ stato proposto il cambio di sede dell’assemblea pubblica.. Le possibili alternative sono:
piazza Vittorio, piazza del Popolo, piazza Risorgimento. Al momento il movimento continuerà i suoi incontri a San Giovanni sotto la statua di San Francesco d’Assisi, mentre le riunioni di lavoro delle commissioni si incontreranno e si sposteranno di volta in volta nelle sedi proposte per sperimentarne l’efficacia ed eventualmente decidere per il cambio sede.


Prossimi appuntamenti:
• Assemblea nazionale: Bologna 3 settembre;
• Assemblea Roma: 4 settembre presso la statua di San Francesco, San Giovanni –Roma–