giovedì 29 dicembre 2011

Cronologia di Occupyrussia - Movimento di protesta per nuove elezioni giuste


4 dicembre. In Russia ci sono le elezioni parlamentari che si svolgono con numerose infrazioni.

4 dicembre. A Mosca viene sequestrato un attivista del “Fronte di sinistra” Sergei Udaltsov: degli sconosciuti lo immobilizzano in mezzo alla strada, lo spingono in un'auto e lo portano via. Il giorno dopo si scopre che è stato arrestato. Udaltsov inizia uno sciopero della fame. Visto che era stato arrestato più di cento volte prima di quel giorno e in totale aveva già passato vari mesi in arresto, inizialmente il suo arresto non fa notizia.

5 dicembre. A Mosca nel parco Chystye Prudy (pozzanghere pulite) si tiene un meeting autorizzato di protesta contro le elezioni ingiuste. All'evento partecipano dalle 5.000 alle 10.000 persone. Non si vedeva una manifestazione così numerosa dal 1993.

5 dicembre. In seguito al meeting diverse centinaia di persone si dirigono verso la sede della Commissione Elettorale Centrale (CEC), in via Myasnitskaya si incontrano con OMON (Squadra di polizia per Obiettivi speciali). Avviene il soffocamento della manifestazione, in cui rimangono coinvolte anche persone non partecipanti alla marcia, ma che stavano tornando a casa dopo la manifestazione (tra loro anche la giornalista Tatiana Malkina). La polizia arresta le persone scegliendole in modo aleatorio dalla folla. Tra gli arrestati ci sono non solo gli attivisti Alexey Navalny e Ilya Yashin, ma anche i giornalisti come il redattore capo della rivista Forbes.ru Alexey Kamenskiy. Circa 250 persone vengono arrestate in quel momento.

5 dicembre. Viene arrestato Igor Gukovskiy, uno degli organizzatori della manifestazione al parco Chystye Prudy, a causa del fatto che il numero dei partecipanti aveva superato quello comunicato inizialmente (nella petizione inviata a novembre si parlava di 300 presenti). Il giorno dopo lo condannano innanzitutto al pagamento di una multa e poi all'arresto amministrativo di 15 giorni.

5 dicembre (la sera). Circa un centinaio di persone passano la notte di fronte alla stazione di polizia della via Ilyinka, dove sono in arresto tra altri, Alexey Navalny e Ilya Yashin. Chiedono che gli arrestati vengano assistiti da avvocati, cosa che non avverrà.

6 dicembre. In piazza Triumfalnaya a Mosca ha luogo una manifestazione non autorizzato in contrasto con i brogli elettorali e che porta avanti le richieste di liberazione di tutte le persone arrestate la notte prima. Le autorità mandano in strada un gruppo di giovani attivisti con tambuti (simpatizzanti col risultato elettorale e con Russia Unita, il partito vincitore). Circa 300 partecipanti alla manifestazione di opposizione vengono arrestati dalla polizia. Che tena varie volte di arrestare anche il deputato della Duma Ilya Ponomarev, ignorando il suo documento. A una manifestazione simile a Novosibirsk partecipa una decina di persone e quasi tutte vengono arrestate.

6 dicembre. Il fotografo Tania Sazanskaya organizza su Facebook un gruppo di sostegno agli arrestati. Il gruppo riesce a fornire gli arrestati di cibo e abiti (il gruppo continua a funzionare col nome iHelp).

6 dicembre. Il blogger Ilya Klishin pubblica su Facebook un evento col nome “Sabato in piazza della Rivoluzione” (una piazza molto significativa e vicina al Cremlino). Klishin non ha alcuna relazione con le richieste della manifestazione, solo sa che la manifestazione è stata autorizzata. Già verso mattina il giorno dopo l'evento su facebook conta circa 5.000 partecipanti, e il venerdì 9 dicembre saranno più di 30.000.

6 dicembre. Lo scrittore e esperto di marketing Arsen Revazov propone che sia un laccio bianco il simbolo del movimento di protesta che sta nascendo. Il suo suggerimento viene molto diffuso già la stessa notte, nonostante poi si scopra che una iniziativa simile già era stata proposta a ottobre da parte della organizzazione “Belaya lenta” (laccio bianco).

7 dicembre. La metà dei giudici di pace col compito di risolvere i casi degli arrestati nelle manifestazioni del 5 e 6 dicembre non fanno il loro lavoro – circa 80 persone di colpo si ammalano di febbre. Molti degli arrestati vengono liberati dietro la condizione di partecipare al processo il giorno dopo. Yashin, Navalny insieme a varie decine di arrestati vengono condannati a 15 giorni di arresto.

7 dicembre. In Piazza della Rivoluzione hanno inizio dei lavori stradali. Lo spazio disponibile per svolgere la manifestazione in questo modo si riduce molto. Molti iniziano a temere che possa scatenarsi della violenza: la manifestazione è autorizzata solo per 300 persone.

9 dicembre. I manifestanti di Piazza della Rivoluzione, inclusi i politici Boris Nemtsov e Vladimir Ryzhkov e il giornalista Sergey Parhomenko, ottengono un accordo con la polizia per spostare la manifestazione del 10 dicembre a Piazza Bolotnaya (fangosa). Siè registrata la partecipazione di 30.000 persone.

9 dicembre. Si annunciano i risultati ufficiali della elezioni alla Duma.

10 dicembre. A Piazza Bolotnaya partecipano tra 30mila (dati delle forze dell'ordine) e 100mila (dati dalle analisi fotografiche) persone. È la manifestazione più numerosa a Mosca dal 1991. Simili atti di protesta vengono vengono portati avanti in 99 città russe e in più di 40 paesi, dove i manifestanti si riuniscono davanti alle ambasciate e ai consolati russi. A San Pietroburgo, Syktivkar, Khabarovsk, Tyumen, Belgorod e in molte altre città (non a Mosca) avvengono arresti – per circa 600 persone imprigionate. Il portavoce di Vladimir Putin Dmitry Peskov comunicò che le autorità non avevano alcuna dichiarazione da fare sulle proteste.

12 dicembre. Gli organizzatori della manifestazione di Piazza Bolotnaya spingono per fare una nuova manifestazione il 24 dicembre.

12 dicembre. Nella riunione che si tiene alla Casa dei Giornalisti a Mosca si decide di iniziare il 24 una campagna di raccolta di firme per chiedere l'annullamento dei risultati elettorali.

14 dicembre. Le autirutà autorizzano la manifestazione del 24 dicembre. Il luogo prescelto – il Passaggio di Sakharov.

15 dicembre. Durante la sua “linea diretta” annuale, Vladimir Putin da delle risposte riguardo le proteste. Soprattutto lui indicò che , da lontano, aveva scambiato i lacci bianchi per preservativi e accusò gli organizzatori di manifestazioni come queste di pagare la partecipazione delle persone che chiama pecore.

18 dicembre. Uno degli arrestati Sergei Udaltsov, che continuava il suo sciopero della fame, è ricoverato all'ospedale in condizioni gravi.

mercoledì 28 dicembre 2011

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 27 Dicembre 2011, Terme di Caracalla


  • Moderatore: Valerio
  • Interventi: Irene
  • Verbalizzatrici: Margherita, Eleonora

Ordine del giorno:

  • Lettura della proposta della marcia interna:
  • Lettura proposta di mediazione elaborata al margine dell’ultima assemblea con modifiche
  • Discutere e consensuare programma Agorà







venerdì 23 dicembre 2011

Dalla Spagna _ giornale stampato sul movimento in Spagna -richiesta collaborazione

Alcuni mesi fa, l’assemblea di Villaverde ha presentato un progetto per la creazione di giornale stampato concentrato sulle riunioni del 15M nella Comunidad di Madrid. Attualmente 8 assemblee hanno deciso di partecipare. È stato già creato un gruppo di lavoro e presto sarà presentato il numero 0.

All’inizio la tiratura del giornale dovrebbe essere di 10.000 copie. Avrà 16 pagine a colori e per obiettivo quello di far conoscere le diverse assemblee dalle realtà vicine e dai villaggi. Sarà un giornale interessante, vicino ai lettori, eterogeneo e indipendente da ogni partito politico. Da notare che sarà autogestito – sia sotto il profilo politico che quello finanziario – dalle assemblee che formano il movimento del 15 M di Madrid.

(…) stiamo cercando dei corrispondenti che possano informarci sulle attività negli altri paesi, che saranno illustrate in una sezione internazionale speciale.

Se ti interessa questa idea o conosci qualcuno che potrebbe scrivere qualche rapporto per noi, per favore, manda una mail al seguente indirizzo:


Uniti saremo più forti

https://mail.google.com/mail/images/cleardot.gif

mercoledì 21 dicembre 2011

UNA MARCIA EUROPEA DEI SANS PAPIERS

Il quotidiano dei sans papiers -


La marcia dovrebbe riunire i sans papiers (persone senza documenti) provenienti da 28 paesi della comunità europea, per convergere al Parlamento Europeo di Strasburgo al fine di reclamare ai deputati una soluzione a favore della regolarizzazione globale di tutti i sans papiers., capaci di orientare gli Stati membri nella loro politica di immigrazione per glia anni a venire.
La crisi economica e sociale tocca principalmente le popolazioni più precarie di cui fanno parte i sans papiers. Dappertutto, l’affermazione dei politici è rigore, severità e anche crescita. La severità, i sans papiers la conoscono.
La crescita, hanno dimostrato da generazioni che gli era indispensabile partecipando attivamente alla costruzione delle economie nazionali in particolare nei settori chiave dove la loro mano d’opera è necessaria e metodicamente ricercata (costruzioni, restaurazione, pulizia….). E’ il nome di questa attività economica di fatto, perché gli sembra giusto quindi di poter vivere pienamente e dignitosamente la loro vita privata e familiare, che i sans papiers verranno a chiedere a Strasburgo che sia riconosciuta la loro esistenza sociale di diritto nella Comunità Europea.
Questa marcia europea è innanzitutto diretta contro le leggi di repressione (arresto, ritenzione e, espulsione) di cui gli stati europei si sono dotati, dopo la creazione dello “Spazio Schengen” per trattare la questione dell’immigrazione. Il livello di applicazione di queste leggi essendo stato dopo qualche anno rivisto dato l’aumento degli Stati, in primo luogo la Francia. È tempo per gli immigrati di suonare l’allarme ai livelli più alti della sovranità in Europa, conosciuta anche come il parlamento di Strasburgo.
Ma questa marcia è anche organizzata per depositare ai deputati un quaderno di reclami accompagnati da proposte partorite dall’esperienza della dura condizione dei sans papiers e dei loro lutti, una riflessione collettiva cghe si può far risalire storicamente con l’occupazione e l’espulsione della chiesa Sain Bernard a Parigi nell’agosto 1996.
Tra i reclami : l’arresto dei controlli fisionomici, la chiusura dei centri di ritenzione, la fine dell’espulsione programmata e calcolata.
Per quanto riguarda le proposte: liberazione della carta dei dieci anni per tutti, solo un unico titolo di soggiorno che permette di impegnarsi in un progetto praticabile di integrazione e in ugual modo loa creazione di commissioni tripartite (prefettura, consolato, delegazione dei sans papiers), istanza capace di mettere in opera il movimento ragionevole e giusto delle regolazioni e di impedire la brutalità delle espulsioni.
L’annoi 2012 è per un certo numero di stati un anno di rinnovamento del personale politico. La marcia avrà cura di ricordare a livello europeo che gli immigrati e i sans papiers vogliono che la loro situazione non sia strumentalizzata per fini elettorali, anche se non si fanno illusioni sulla loro capacità di impedirlo.
Ma con la marcia ricorderanno a tutti i cittadini europei che loro lavorano quotidianamente con milioni di uomini, donne e bambini che non chiedono altro che partecipare alla vita comune assumendosi tutti gli obblighi e doveri (imposte, tasse, disoccupazione, costi alti di affitti..), quand'anche non si trovino in una situazione di reciprocità dei diritti spettanti per il solo fatto di essere nati altrove. La marcia europea dei sans papiers non chiederà al parlamento di Strasburgo l’accesso alla cittadinanza europea - anche se possiamo immaginare che questo sia l’avvenire e il futuro dell’Europa di poter avanzare in questa direzione - ma se non altro per ottenere, a breve o medio termine, i diritti elettorali e di eleggibilità.
La marcia dei sans papiers sarà innanzitutto una marcia per la memoria. Ricorderà che l’immigrazione, nel XX secolo, ha fornito degli eserciti interi di soldati e lavoratori che sono morti combattendo, o lavorando per fare le democrazie europee tra le due guerre mondiali e per lo sviluppo industriale del secolo scorso. La marcia dovrà rendere omaggio a questa eredità facendo tappa nei luoghi emblematici (Verdun) dove morirono nelle trincee e tra le mine, i bisnonni, i nonni e i padri dei sans papiers di oggi. Sarà una marcia contro l’ingiustizia delle discriminazioni e delle ineguaglianze che colpiscono di più le popolazioni straniere, e più largamente tutti gli strati precari del popolo europeo.
E’ così che la marcia dei sans papiers si dovrà presentare e dovrà essere compresa come una marcia di solidarietà con l’insieme della società che non vuole più una società che dà sempre di più a chi ha già tutto e sempre meno a chi non ha niente. Sarà una marcia transfrontaliera a vocazione internazionalista. Ed è per questo che arriverà a Strasburgo facendo tappa a Schengen in Lussemburgo, per dire quanto l’Europa dopo gli accordi cosiddetti di Schengen ha tradito la sua missione emancipatrice dei popoli.
Sarà infine una marcia di lotta. Il coordinamento 75 dei sans papiers sa per esperienza che non è sufficiente chiedere giustizia per ottenere i diritti, che non è semplicemente con un lancio di dadi che si abolisce l’ordine esistente, che solo con la lotta paziente, lunga, determinata, rinnovata si può ottenere la mobilitazione di tutta la società per un cambiamento radicale. E’ il valore, la necessità e l’efficacia della lotta che la marcia vorrà ricordare.
Così, il coordinamento 75 dei sans papiers, chiama tutti i collettivi dei sans papiers, i cittadini europei, gli indignati, i pensionati, gli studenti, le associazioni, le parti politiche e i sindacati a unirsi a noi per sostenere, ciascuno a proprio modo, la marcia europea dei sans papiers che si terrà nel mese di febbraio 2012.
Per tutte le informazioni, riguardo la partecipazione alla marcia europea di febbraio 2012, contattare:
marche.européenne.des.sans.papiers@gmail.com
SISSOKO Anzoumane: 0626770402, ordinatore del CSP 75



lunedì 19 dicembre 2011

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 18 Dicembre 2011, Terme di Caracalla



MODERATRICE: Chiara
VERBALIZZATRICE: Eleonora
INTERVENTI: Margherita

Ordine Del Giorno:
1. Carcere e diritto di ribellione.
2. Marcia Nizza-Roma-Atene
3. Possibilità di spostare o rimuovere l’accampata

1.Proposta di Alessandro sul carcere e diritto di ribellione. Punto di riflessione: il carcere è visto come uno strumento di recupero? E’stato proposto di parlare di questo alla commissione etica, Alessandro sarà il referente del gruppo di lavoro e ci porterà il resoconto alla prossima assemblea.
2.Marcia Nizza-Roma-Atene. Agorà a Roma dall’11 al 17 Gennaio. E’ stato chiesto alla marcia di fermarsi più giorni e la proposta è stata accettata




venerdì 16 dicembre 2011

Sabato 17/12- Roma - workshop: DEBITO PUBBLICO NO GRAZIE



Sabato 17 dicembre ore 15

Presso il CESV in via L. Agresti, N°4, Roma

Come si ripercuote nella vita di tutti i giorni il debito pubblico?

Cosa significa che l'Italia ha 1.900 miliardi di debito pubblico?

Come ha fatto l'Italia a creare un debito pubblico di 1.900 miliardi ?

Esistono dei responsabili, chi sono e come possiamo rintracciarli?

Cosa vuol dire che l'Italia deve adottare misure di austerity?

Quali sono le possibilità per uscire dalla crisi ?

Che ruolo hanno i cittadini ?

Per cercare di dare una risposta a queste domande e approfondire queste tematiche, la commissione di riappropriazione democratica organizza un workshop in cui saranno discussi i seguenti punti all'ordine del giorno:

1) Che cosa è il debito pubblico

2) Trasparenza delle banche e rapporto tra banche e Stato

3) Ripercussioni del debito pubblico sulla vita quotidiana

4) Strategie e proposte per superare la crisi


Relatori del Workshop:

Giulietto Chiesa (Giornalista e scrittore nel 2003 membro del Parlamento Europeo)

Bruno Aprile (Fondatore del comitato per una democrazia diretta)

Annamaria Simonazzi ( Professoressa di Economia Pubblica -La Sapienza)

Sandro Gobetti del BIN (Coordinatore Basic Income Network Italia)

Elena Gerebizza del CRBM (Campagna per la Riforma della banca Mondiale)

Approfitteremo dell'occasione anche per discutere della nuova manovra economica del governo Monti


Link dell'evento facebook:

https://www.facebook.com/events/289036687802264/

giovedì 15 dicembre 2011

Notizie dalla Russia - 12 dicembre

Mosca 12-12-2011


La manifestazione di una moltitudine esige nuove elezioni in Russia.

Decine di migliaia di manifestanti russi hanno approvato sabato una risoluzione che esige da governo la convocazione di nuove elezioni. Nel test, pubblicato sul sito web tenuto dall'ex campione di scacchi Garry Kasparov, gli organizzatori pongono al governo un termine di due settimane per ricevere una risposta alla loro richiesta.

Nella risoluzione si incita in più la messa in libertà di tutti i prigionieri politici e l'annullamento dei risultati delle elezioni parlamentari che vengono ritenuti invalidi a causa dei brogli.

Ugualmente viene richiesto che il capo delle commissione elettorale, Vladimir Churov, rinunci al suo incarico e che ci sia un'indagine su tutti i sospettati di brogli e la condanna dei colpevoli.

Con rispetto alla convocazione di nuovi seggi, la richiesta è poi che tutti i partiti di opposizione possano presentare candidati e che si cambi la legge elettorale.

Decine di migliaia di oppositori russi si sono riuniti sabato a Mosca per protestare contro i risultati delle elezioni parlamentari, che considerano fraudolenti.

Molti dei manifestanti, di ogni età e classe sociale, hanno indossato cinture bianche e portato con sé fiori bianchi, ha dichiarato l'agenzia DPA.

Nei loro striscioni esigevano le dimissioni del capo del governo, Vladimir Putin, e la liberazione dei prigionieri politici come il magnate del petrolio Mijail Jodorkovsky.

Si sono viste anche bandiere arancioni di Solidarnost (movimento politico russo de ideologia liberale), opposto al governo.

Più di 35.000 persone si sono aggiunte alla protesta tramite i social network, nonostante molti detrattori di Putin siano rimasti in casa per timore di rappresaglie.

Un elicottero della polizia ha sorvolato la piazza dove stava la concentrazione di manifestanti, che era piena. In tutto, sono stati impegnati 52.000 agenti di sicurezza.

Leader dell'opposizione come il blogger Alexei Navalni e il politico Ilya Yashin non hanno potuto assistere alla protesta perchè sono stati condannati a 15 giorni di detenzione per presunta resistenza a pubblico ufficiale durante una manifestazione non autorizzata.

Secondo il resoconto dell'agenzia stampa Itar-Tass, l'inizio della protesta ha dovuto essere ritardato a causa dell'affluenza enorme dei partecipanti.

L'organizzazione ha accusato la polizia di tentare di boicottare la concentrazione, visto che erano stati previsti solo due ingressi autorizzati da un lato della piazza, attraverso i quali tutti i manifestanti erano costretti ad accedere.

Télam – Agenzia Stampa Nazionale di Notizie della Repubblica Argentina




martedì 13 dicembre 2011

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 8 Dicembre 2011, Terme di Caracalla


RESOCONTO COMMISIONE LAVORO

Domani c'è un appuntamento a via Fornovo presso il Ministero del Lavoro per un presidio, hanno due giorni di tempo per bloccare i licenziamenti, i lavoratori continueranno la lotta e il presidio finché non riavranno il loro lavoro. Le conseguenze di questo taglio
tutte le mattine si sono messi sul tetto dell'edificio occupato e ogni mattina hanno cercato solidarietà , questo taglio non comporta solo la rovina della loro vita, ma anche il servizio ai clienti, perché non ci saranno più i treni notte, con danni complessivi a tutta la società che non può permettersi freccia rossa o aerei.
I lavoratori si sono visti tutti i giorni alle 19,00 incontrando la cittadinanza e le realtà vicine del quartiere ed è un segnale di come sui può allargare il fronte e creare solidarietà fra tutte le persone e deve essere un segnale per tutt*  lavoratori e le lavoratrici.
Al S.Raffaele ad esempio sono due mesi che non ricevono gli stipendi e ultimamente hanno organizzato scioperi selvaggi e blocchi del traffico, fuori dai sindacati. Anche al Santa Lucia rischiano di chiudere e la Regione non vuole sbloccare i fondi. Uno di questi gruppi e accampato.
A Roma c'è una nuovo tipo di azione, ci si va ad accampare nei posti dove sorge il problema, ad esempio al 5 ponte a Laurentino 38 si stanno svolgendo una serie di sfratti che sono stati velocizzati, alcune famiglie si sono mobilitate per accamparsi all'interno della circoscrizione.
Alla Sigma Tau anche ci sono licenziamenti in corso, ci sono comunque due modalità di azione, i lavoratori autorganizzati e i lavoratori sindacalizzati che però spesso sono bloccati dai sindacati stessi.
C'è un altro presidio a Termini ai binari est di termini, loro sono degli Internazionali, e sono stati invitati più volte a unirsi ma hanno una linea definita



Sabato 17/12- Roma - workshop: DEBITO PUBBLICO NO GRAZIE


Sabato 17 dicembre ore 15

Presso il CESV in via L. Agresti, N°4, Roma

Come si ripercuote nella vita di tutti i giorni il debito pubblico?

Cosa significa che l'Italia ha 1.900 miliardi di debito pubblico?

Come ha fatto l'Italia a creare un debito pubblico di 1.900 miliardi ?

Esistono dei responsabili, chi sono e come possiamo rintracciarli?

Cosa vuol dire che l'Italia deve adottare misure di austerity?

Quali sono le possibilità per uscire dalla crisi ?

Che ruolo hanno i cittadini ?

Per cercare di dare una risposta a queste domande e approfondire queste tematiche, la commissione di riappropriazione democratica organizza un workshop in cui saranno discussi i seguenti punti all'ordine del giorno:

1) Che cosa è il debito pubblico

2) Trasparenza delle banche e rapporto tra banche e Stato

3) Ripercussioni del debito pubblico sulla vita quotidiana

4) Strategie e proposte per superare la crisi


Relatori del Workshop:

Giulietto Chiesa (Giornalista e scrittore nel 2003 membro del Parlamento Europeo)

Bruno Aprile (Fondatore del comitato per una democrazia diretta)

Annamaria Simonazzi ( Professoressa di Economia Pubblica -La Sapienza)

Sandro Gobetti del BIN (Coordinatore Basic Income Network Italia)

Elena Gerebizza del CRBM (Campagna per la Riforma della banca Mondiale)

Approfitteremo dell'occasione anche per discutere della nuova manovra economica del governo Monti


Link dell'evento facebook:

https://www.facebook.com/events/289036687802264/

Notizie dalla Russia - 12 dicembre


Fratelli e sorelle!

Abbiamo vinto la prima battaglia il 10 Dicembre. Nelle strade di Mosca c'erano circa 60.000 manifestanti. A San Pietroburgo circa 50'000 e 10'000 nel resto delle città! E 'stata l'azione di protesta più grande della nostra storia! ... Per la prima volta tutti i partiti e il movimento russo si sono uniti insieme! Lo stavo aspettando da tanto tempo.

Grazie a tutti voi per il sostegno al RussianWinter #! Contnueremo a lottare per i nostri diritti e libertà. Per favore, restate sintonizzati. E 'molto impotante per noi. Ho visto un sacco di foto bellissime di supporto in tutto il mondo!

I risultati esistenti delle votazioni devono essere annullati ! Il 99% dei russi non sostengono un partito chiamato "Unided Russia" ", fondato dal nostro governo.

@ # OccupySPb RussianWinter

Vitali


(altre notizie in arrivo)

Notizie dalla Russia - 8 dicembre 2011

Vi mando informazioni aggiornate ad oggi, giovedì, dato che molti me lo chiedono. Da un alto rilevo grande contraddizione nelle azioni del governo, nelle sue dichiarazioni e in tutta la struttura di potere. C’è sempre qualche generale di polizia che partecipa nei vari canali tv e informa condannando ciò che sta facendo la gente come illegale. Anche i governatori delle province condannano le opposizioni. Il presidente ceceno se ne va dicendo che è inutile illudersi, che la Russia non è l’Europa e che bisogna usare direttamente i carrarmati. Putin accusa in modo diretto gli Stati Uniti per quello che sta accadendo in Russia. Medvedev sostiene che vanno usati i canali costituzionali e di legge (noi non capiamo bene quali dato che qui tutto è proibito, se esponi un cartello ti arrestano, o se urli qualcosa in una manifestazione è sufficiente perché le persone vengano prelevate, tant’è che le manifestazioni non sono mai permesse se non nel bosco o di notte).

Dall’altro lato continuano ad arrivare militari a Mosca, oggi la divisione Yerzinskii con più di 10.000 soldati. Mosca è in mano alla polizia, ai servizi segreti russi e tutto ciò che si può. (…). E i servizi segreti russi hanno dato ordine che i gruppi protagonisti nella rete sociale che si oppone al regime siano bloccati. Hanno bloccato gli accessi a tutte le piazze del centro di Mosca, perché temono che la piazza rossa venga occupata.

Bene, proprio per uno e l’altro lato, la gente non si ritira e continua a sostenere che le elezioni sono state una cosa non seria, un broglio elettorale e che non ha intenzione di accettarlo. Continua a scendere per strada, soprattutto a Mosca e San Pietroburgo, ma hanno iniziato anche in alcune altre città. Il fatto che sta accadendo maggiormente ora è che è molto difficile ricevere un’informazione. E fin qui più o meno ok. Le difficoltà sono iniziate quando le persone hanno iniziato a convocarsi direttamente l’uno con l’altro per mobilitarsi in tutta la Russia. L’informazione a mia disposizione ora come ora è che sono 100 le città interessate dalle manifestazioni e che c’è la partecipazione alle reti sociali di 135.000 persone. Questi sono i dati sull’intera Russia..

Tutto questo si prepara per sabato 10. Tutte le manifestazioni si faranno alle ore 14. Si chiede che tutti i partecipanti portino qualcosa di bianco con sé. Ci saranno carovane di macchine, giovani moscoviti che distribuiscono volantini nella metropolitana di Mosca. I comunisti e i partecipanti di yablako che si sostengono pronti a scendere in piazza e appoggiare il movimento. I partiti in questa situazione sono in difficoltà, perché chi non si esprime viene visto come un partito che appoggia il regime, dato che tutti accusano che ci sia stato un broglio. Sono tante le cose che stanno accadendo con grande velocità e che potrebbero accadere sabato 10 dicembre. Io non lo so proprio, potrebbe esse qualunque cosa. Però se a Mosca volessero mobilitarsi più di 100.000 persone e se si attivassero in tutte le città russe, è chiarissimo come ho già ascoltato da un po’ di parti qui l’inverno russo qui è già iniziato. Poi andrebbe capito cosa accadrebbe dopo, speriamo che questo sabato il popolo russo dimostri che si sta preparando per una venuta di nuovi tempi. Il 10 ci si giocherà moltissimo.

Ciao,

J.C.


(altre notizie in arrivo)

lunedì 12 dicembre 2011

Notizie dalla Russia - 6 dicembre 2011

Ciao,

vi comunico che a Mosca, San Pietroburgo e qualche altra città russa stanno avendo luogo diversi moti di rivolta.

Far passare l’informazione è molto difficile perché gli stessi mezzi di comunicazione russi non fanno sapere granchè. Ieri 5 dicembre nel pomeriggio più di 10.000 persone sono scesi in strada in centro a Mosca a denunciare l’illegittimità delle elezioni parlamentari. Più di 300 sono stati arrestati, tra cui alcuni leader dell’opposizione russa che non hanno ottenuto dalle elezioni una rappresentanza in Parlamento. A San Pietroburgo più di 100 persone sono state arrestate.

Nei commissariati non consentono che accedano gli avvoca


Parlo di Mosca e San Pietroburgo. Oggi alle 19 c’è un altro appuntamento. Le persone si stanno mettendo d’accordo tramite i social networks, twitter, etc.ti. Per oggi sono state organizzate ulteriori dimostrazioni di sera, ma la gente è già nelle strade dalle 3 del pomeriggio a Mosca, sono state arrestate elle persone e la polizia è dappertutto.

Si dice che una forza militare si stia preparando nelle caserme fuori Mosca.

Continuerò a informare. E’ molto importante che l’informazione passi ai social networks, c’è davvero bisogno di una grande diffusione di quello che sta accadendo.

Vi manderò un nuovo report in serata.

Grazie moltissime,

Pinov

(presto in arrivo altre notizie dalla Russia)

giovedì 8 dicembre 2011

“L’italia è una repubblica democratica (?) fondata sul ?”


Da dieci anni a questa parte per gran parte della popolazione intorno a metà luglio di qualsiasi anno cade quell’appuntamento fisso: il ricordo del g8 di Genova, un ragazzo ucciso, impunità e ingiustizia definita da Amnesty International “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”: il massacro della Diaz rimasto senza colpevoli. Anche quest’anno dopo ben dieci anni è fischiato nelle orecchie di molti quell’appuntamento, e ci siamo ritrovati lì, a camminare, tra i molti video delle mostre (sulla tav, il g8, etc), le foto del passato e del presente: la piazza di nuovo piena a Genova, il movimento in lotta che non ritrae ma avanza... come il mare. Quel giorno però le orecchie fischiavano più forte. Quel giorno, dopo la commemorazione delle ingiustizie impunite, ritorno a casa da Genova, a quel tempo lavoravo ancora e a Milano. Giunge fulminea la notizia dell’incendio alla stazione Tiburtina, partono fulminee le accuse al movimento no tav, guarda caso. Sono false, l’incendio scoppia per guasti elettrici. Eppure proprio allo scadere dei dieci anni da Genova, si direbbe che si tratti di un appuntamento perfetto, anche l’incendio per accusare i no tav, per un piano diabolico, ed eccolo che lo vediamo realizzato: finalmente arriva il giorno dell’inaugurazione della stazione Tiburtina, è lunedì 28 novembre e non manca nessuno, le autorità sono lì, le televisioni in prima linea, solo non si vedono (indovinate chi?) i manifestanti fuori della stazione Tiburtina! Ma guarda un po’ loro non fanno più notizia. Sembra che la storia sia ormai fatta solo da governi, entità statali, funzionari dello stato, scommesse alla borsa, risse…. la popolazione ormai, quella non fa più notizia, è un effetto collaterale della guerra giornaliera al “si salvi chi è ricco”. E infatti chi prende treni ad alta velocità? E chi non li può prendere? Chi da sempre prendeva treni notte? Chi viaggiava per questo per lunghe tratte a prezzi convenienti? Ma no, non vi dovete preoccupare per quelle migliaia di persone perché per loro non c’è problema: non prenderanno più treni notte, e poi semplicemente non prenderanno più treni. Ormai, vedete, nella stazione Tiburtina non ci entrano neanche i manifestanti, quelli che fino a qualche giorno fa ci andavano tutti i giorni perché vi lavoravano. La stazione Tiburtina il 28 novembre 2011 è “riservata”… ai capi di stato, alle televisioni, ai “vip”. Quelli che hanno deciso la taglia sulla testa di migliaia di persone comuni viaggiatori: 330 milioni di euro per il rifacimento della stazione Tiburtina in cambio della loro libertà a viaggiare, a decidere cosa è meglio per loro; è la legge del far west, la legge del più forte, oltre i diritti e la democrazia.
E’ un’opera “magnifica” la stazione: su internet potete vedere tutte le foto che volete, per un’opera di 330 milioni di euro… mentre non vedrete mai le foto dei treni notte abbandonati sui binari. Quelli funzionano ma non potete salirci: sono in condizioni penose (a dir poco), non vi puoi respirare, sono stati bruciati all’interno, c’è cattivo odore, rifiuti, i materassi dei vagoni letto sono per terra, tutto è sconquassato… eppure funzionano (non sono rotti)… eppure sono i nostri quattrocentomila euro che vengono buttati su quei binari. Ma le televisioni riprendono la bellezza della stazione dietro cui si nasconde lo schifo. E così come sono trattati i treni e i nostri soldi, soldi pubblici, vengono trattate anche le persone, allo stesso modo o quasi: mille lavoratori di Trenitalia che perderanno il posto allo scoccare dell’ora in cui verranno buttate altre centinaia di migliaia di euro per treni notte che non viaggeranno più, allo scoccare dell’ora in cui perderemo anche noi il nostro posto sui treni notte.
Viaggiatori che di consueto prendevano il treno per lunghe tratte come Torino - Palermo o Milano - Siracusa non potranno viaggiare con treni notte e saranno costretti a cambiare treno più e più volte. Lo stesso avverrà per quelle mamme che portavano i bambini dalla Sicilia nell’ospedale di Genova. Rimarremo tutti a piedi… a guardarci il “panorama” dei suv sempre più numerosi e ugualmente pericolosi, che sfrecciano tranquilli di inquinare di più (le multe previste per l’inquinamento e i danni che provocano non si fanno, mentre per entrare al centro di Londra un suv deve pagare, giustamente, almeno 33 euro). Rimarremo tutti a piedi… tanto ci sono gli aerei che per voli per brevi tratte inquinano di più in proporzione a quelli per lunghe tratte, così potremo raggiungere il record per inquinamento non solo provocato dai rifiuti sulla terra ma anche dai rifiuti nel cielo.
A Tiburtina arrivano per la protesta i familiari delle vittime di Viareggio, lavoratori e lavoratrici delle ferrovie che rischiano di perdere il posto di lavoro, comitati locali, studenti e studentesse solidali.A Tiburtina c’è gente che si è sobbarcata molte ore di viaggio per arrivare fino a qui” dice un familiare delle vittime dell’incidente ferroviario di Viareggio, ma a loro che importa? Basta che paghi, in tutti i sensi. I familiari delle vittime della strage di Viareggio, che sono giunti fin qui per manifestare il loro sdegno per soldi spesi solo per opere gigantesche (invece di prendere in considerazione la sicurezza dei viaggiatori); per chiedere verità sull’iter processuale e per chiedere l’integrazione di un lavoratore delle ferrovie, schierato con i familiari delle vittime e licenziato per “conflitto d’interesse” (!)... sono stati lasciati fuori la stazione. E come se non bastasse vengono caricati quando cercano di entrare, chiedendo un dialogo con chi è blindato lì dentro. Ma “democrazia” è parola ormai parola svuotata di senso, e gli “dei dell’olimpo”, i politici, restano comodi “tra le nuvole” della loro indifferenza, soffrendo di quella forma di “gigantismo” che li fa vivere “fuori dal mondo, reale, comune”: lontano dalle persone che dovrebbero rappresentare.
L’inaugurazione termina finalmente. Ma la protesta continua, gli abitanti di Viareggio riprendono il treno senza essere stati ascoltati (ma sicuramente più intenzionati di prima a farsi ascoltare) e qui a Roma, in via Prenestina, continua il presidio di alcune decine di lavoratrici e lavoratori impiegati sui treni notturni, che Moretti vorrebbe tagliare, che hanno ricevuto la lettera di licenziamento per l’11 dicembre. Sono lavoratori della “Rail Services International” (Rsi), che si occupano della manutenzione delle vetture, e della “Servirail Italia” (ex Wagon Lits), che hanno a che fare con l’accoglienza sui treni notte. Sono qui dal 24, ed ogni giorno senza tregua, mattina e pomeriggio, salgono sulla palazzina di Trenitalia, in via Prenestina, per dare voce alla loro protesta. Ma finora, anche dopo la protesta a Tiburtina, non è stato ancora aperto nessun tavolo di trattativa e dialogo con Trenitalia e Moretti. Finora non hanno ricevuto nessuna risposta da Trenitalia, sarà per caso sorda? “Occupiamo i tetti per dimostrare che esistiamo, che non siamo numeri, e chiediamo il diritto al lavoro e la vita” protesta Giuseppe Maggiolino, giovane che non sa cosa ne sarà del suo futuro nei giorni a venire e come lui sono in migliaia, giovani e meno giovani, sposati e con figli, che hanno speso metà della loro vita a lavorare sui treni!Passeremo le notti qui con sacchi a pelo e tende”, rivendica uno dei lavoratori, 53 anni, da 25 dipendente della Rsi, che assicura la manutenzione delle vetture letto, “siamo intenzionati a restare qui anche per giorni. Mauro Moretti (amministratore delegato di Fs ed ex sindacalista per di più) ha firmato un accordo con una società francese e così licenziano 800 persone. Chiediamo che i licenziamenti vengano revocati e di venire riassorbiti". Per effettuare il nuovo servizio, infatti, Trenitalia ha effettuato un bando di gara europeo che a giorni vedrà assegnare il servizio a nuovo operatore. L’11 dicembre, dovrebbe infatti scadere l’appalto con le due società (Rsi e “Servirail Italia”), che assieme ad un terza, “Wasteels International”, si occupano della gestione notturna dei treni italiani. Ma la ditta francese “Eolia” che dovrebbe entrare a regime dal 12 dicembre assume solo personale francese, lasciando quello italiano a casa! Persone che hanno dedicato una vita al lavoro si ritrovano per strada.”
E’ agghiacciante, ma se proseguiamo nell’ascoltare i racconti il dramma diventa ancora più terribile. “L’intenzione è quella di distruggere i treni notturni e così anche la scelta dei viaggiatori. Si viaggerà di giorno. Ci sarà un disagio spaventoso: treni da cambiare e prezzi che si alzano.” Ci dicono i ferrovieri che protestano sulla palazzina di Trenitalia. E qui veniamo al colmo e all’obbrobrio: apprendiamo che la stessa Trenitalia per dimostrare che non c’era richiesta sui treni notturni ha effettuato un boicottaggio interno facendo sì che i viaggiatori non riuscissero ad effettuare le loro prenotazioni sui treni notte… così, treni che in teoria dovevano partire al completo, viaggiavano con pochissime persone! Questo è troppo. Ma perchè? Questi treni, spiegano da Trenitalia, non si sono mai pagati da soli. Sono sempre in passivo. Esistono solo perché vengono in parte pagati dallo Stato che li considerava, fino a qualche tempo fa, un servizio importante per i cittadini. Ora le cose sono cambiate, i fondi da destinare a questo servizio si sono ridotti e allora le possibilità erano due: cancellare definitivamente il servizio oppure effettuare un drastico taglio. A oggi pare che sia prevalsa la seconda opzione ossia una notevole riduzione dei convogli che comporterà anche un esubero di alcune centinaia di lavoratori!
Per questo i lavoratori che hanno ricevuto la lettera chiedono un incontro con Napolitano. Per questo lunedì, in occasione dell’inaugurazione della nuova stazione Tiburtina, alcuni manifestanti avrebbero consegnato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un appello. Un messaggio di aiuto per salvare il posto di lavoro e non far sparire una delle tipologie di viaggio che più è entrata nella memoria collettiva del Paese. Fuori la stazione Tiburtina, intanto, i ferrovieri fanno appello alle istituzioni affinché vengano rispettati questi sacrosanti diritti “al lavoro e alla vita” e aggiungono anche loro, come i familiari delle vittime di Viareggio, che venga rispettato “il diritto alla sicurezza” che non è stata così efficace neanche per loro: hanno avuto un contratto di solidarietà da due anni, ciò vuol dire due lavori (vagoni o cuccette) pur di poter lavorare. Inoltre le vittime nel trasporto ferroviario da quattro anni a questa parte sono di 32-33 lavoratori tra ferrovieri e ditte d’appalto (un lavoratore ogni cinquanta giorni). Qui, fuori dalla stazione, continuano a gridare di essere ascoltati e chiedono una delegazione per poter essere ricevuti dal presidente Napolitano. Anche i no tav protestano da qui ma nessuno risponde né ascolta. E Non c’è nessuno che durante le cariche dei familiari si pone tra forze dell’ordine e istituzioni, nessuna delegazione, nessun politico. Ci sono anche i comitati di Tiburtina, Casal Bertone, San Lorenzo, municipi investiti dalla costruzione di questa “grande opera” ma che non hanno tratto nessun benificio da ciò, anzi assistono ad un aumento dei prezzi delle case a causa della nuova stazione.

“Moretti l’esubero sei tu. I lavoratori non ti vogliono più”, si legge su uno striscione posato a terra sulla palazzina di via Prenestina. Fuori, davanti alla facciata, un manichino senza testa e con la divisa dei servizi per le cuccette pende davanti a uno striscione dedicato a Napolitano e ai 150 anni dell’Unità d’Italia. “La Servirail, ex Wagon Lits, ha 135 anni, quasi quanto il nostro Paese e più delle Ferrovie”, dice Maria Panaro, 26 anni, da quasi sette in servizio come cuccettista sui treni notte.
Ma loro che soffrono di “gigantismo” scenderanno dalle nuvole per parlare con i comuni mortali oppure dai tetti di Trenitalia ci si dovrà spostare sulle loro case o meglio nella “reggia parlamentare”?
c. r. cataros8@gmail.com

mercoledì 7 dicembre 2011

Giornata Mondiale dei Diritti Umani - Roma - 10 Dicembre 2011

Il 10 dicembre del 1948 viene stilata a Washington la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, una luce di speranza per l'umanità intera, appena uscita dall'orrore della Seconda Guerra Mondiale.

Nonostante che tutti i paesi dell'ONU abbiano sottoscritto la Dichiarazione in molti paesi compreso il nostro, tali diritti non vengono adeguatamente tutelati o addirittura violati.

A Roma, come in tutto il pianeta, noi Indignati celebreremo questa ricorrenza, coscienti di quanto lungo ancora sia il cammino verso la democrazia reale, la libertà, la giustizia sociale


Il cammino si fa camminando, percorriamolo insieme!

Ti aspettiamo!

Indignati - movimento 15M –

Terme di Caracalla, Accampata – Roma

(Metro B - Circo Massimo)


Programma della giornata

h 10 - Diritto alla fantasia: teatro e fiabe dal mondo – Teatro Ygramul

h 11 - “Cari diritti vicini e lontani" - Seminario e tavola rotonda: con Un ponte per, il prof Domenico De Simone. Sono invitate Emergency, Amnesty International ed altri…


Per i più piccoli, diritto al gioco con giocolieri e clown

Pranzo sociale (ogni contributo di leccornie è benvenuto)

h 14 - Il diritto alla partecipazione: assemblee di democrazia diretta degli adulti e per la prima volta assemblea dei bambini!

h 17 - Spazio a teatro e musica – Marco Cinque in “Dalla parte del torto”

Imprevisti e possibilità: palco aperto a tutt*


LINK ALL’EVENTO FACEBOOK

https://www.facebook.com/events/140977629343374/


"il mio augurio a tutti voi, a ciascuno di voi, è che abbiate un motivo per indignarvi. E' fondamentale. Quando qualcosa ci indigna come a me ha indignato il nazismo, allora diventiamo militanti, forti, impegnati. Abbracciamo un'evoluzione storica e il grande corso della storia continua grazie a ciascuno di noi. Ed è un corso orientato verso una maggiore giustizia, una maggiore libertà, ma non la libertà incontrollata della volpe nel pollaio. Questi diritti, promulgati nella Dichiarazione del 1948, sono universali. Se incontrate qualcuno che non en beneficia abbiatene pietà, aiutatelo a conquistarli”

Stéphane Hessel


giovedì 1 dicembre 2011

GRUPPO POLITICA INTERNAZIONALE, SOL MADRID E GRUPPO APERTO PER LA PREPARAZIONE DELLA SETTIMANA DI AZIONI 10-18 DICEMBRE

Settimana di azioni pianificate dal 10 al 18 dicembre che collega la Giornata internazionale dei diritti umani alla Giornata internazionale dei diritti dei migranti e la chiusura dei luoghi di detenzione.

Il 10 dicembre vogliamo organizzare più di una performance a Puerta del Sol e un forum che tratti dei 30 diritti più un 31esimo e vogliamo che si tenga un'assemblea aperta alle 17 per raggruppare tutte le proposte relative agli articoli.

Durante la settimana avremo azioni in quartieri diversi e il 18 dicembre una grande manifestazione.

Cominceremo anche questa volta alle 12 a Puerta del Sol, con uno spettacolo sulle persone che vengono arrestate in strada perché prive di documenti e che vengono messe in centri di detenzione. Nello spettacolo vogliamo denunciare quello che sta succedendo all'interno dei CIES (centri di detenzione in Spagna) e alla fine arriveremo alla distruzione del CIES e tutte le persone presenti parteciperanno a una marcia.

Abbiamo una pagina a disposizione in N-1 e stiamo lavorando insieme per prepararla con un gruppo trasversale di persone provenienti da gruppi di lavoro e quartieri diversi, e col supporto del GA.

Ho messo in agenda dell'ultimo meeting virtuale, venerdì il 18 dicembre, e ho presentato le relative proposte.

Abbiamo chiamato le persone della lista per ricevere supporto e esempi di azioni simili dalle altre piazze dove si sia lavorato per un'azione settimanale e non di un solo giorno.

Spero di sentire presto anche altre piazze.

SETTIMANA DI AZIONE 10 DICEMBRE (GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI) E 18 DICEMBRE (GIORNATA DI AZIONE GLOBALE CONTRO IL RAZZIMO E PER I DIRITTI DEI MIGRANTI, DEI RIFUGIATI E DEGLI SFOLLATI) – RISPETTO DEI DIRITTI DI TUTTI: NESSUN ESSERE UMANO E’ ILLEGITTIMO

10 DICEMBRE – PROGRAMMA

ore 11,30 -12,00
Messa in scena di un matrimonio

Messa in scena di uno sgombero

ore 12,00 - 14,00 Forum dei diritti umani a Puerta del Sol, con gruppi di lavoro gestiti dalle comunità e dalle assemblee popolari di quartiere, commissioni e altre organizzazioni. Ogni gruppo di lavoro nell’ambito del Forum rifletterà su alcuni dei 30 articoli, sviluppando workshop e attività:

- Art 28 gruppo di lavoro sulla politica internazionale, SOL

- art 31 il diritto che non è stato ancora scritto, commissione ampiamento internazionale, SOL

- I gruppi che analizzeranno la discriminazione di cui sono vittime i migranti

- Diritto alla vita, libertà e sicurezza: art 3, 5, 6,9,10,11

- Diritto alla libero movimento: art 13 e 14

- Diritto al lavoro: art 23

- Diritto ad avere un progetto di vita: art 12,16, 18

- art 13, Piattaforma plurinazionale

- art 23 e 25, Commissione sociale, Sol

Il lavoro dei gruppi sarà focalizzato sull’analisi dei diritti scelti, su chi li viola e su coloro che subiscono le violazioni, sul come e sul dove, e sulle proposte per porvi rimedio.

Ciascun gruppo dovrà ricapitolare su un cartellone (sul fronte il testo dell'articolo, sul retro la violazione, dove, chi la subisce e chi la commette e le eventuali proposte alternative emerse).

ore17,00 - Spettacolo musicale con diversi cori

ore 17,30 - Assemblea per condividere il lavoro fatto a Puerta del Sol. I gruppi di lavoro comunicheranno attraverso dei portavoce le conclusioni raggiunte dal gruppo. Il lavoro sarà visibile sul manifesto.

18 DICEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE D’AZIONE CONTRO IL RAZZISMO E PER I DIRITTI DI MIGRANTI, RIFUGIATI E SFOLLATI –

PROGRAMMA

Ore 12,00 - Performance dei CIE a Sol. Le persone saranno invitate a radunarsi intorno al cavallo di Sol e prenderanno posizione con elementi che simboleggiano l’atteggiamento discriminatorio della polizia durante le irruzioni. La polizia blocca persone in un CIE. La gente può indossare maschere di diversi colori. Nel CIEmostreremo che cosa accadrà alla fine: il CIE sarà distrutto e le persone parteciperanno alla marcia.

Continueremo con una marcia verso il ministero dell’interno, passando per Cibeles.

Una volta arrivati di fronte al ministero, la proposta è quella di disegnare sagome vuote, che rappresentano le persone che non possono rimanere, non possono manifestare, o che sono scomparse a causa delle leggi sull'immigrazione, della repressione, ecc.. (con il gesso, la carta bloccata a terra e altro)

Questa proposta deve essere condivisa a livello nazionale e internazionale
https://n-1.cc/pg/groups/929017/semana-de-accin-en-madrid-1018-diciembre-2011-respeto-a-los-derechos-de-todas-y-todos-ninguno-ser-humano-es-ilegal/

Contatto: jornadaderechoshumanos2011@gmail.com