mercoledì 30 novembre 2011

Mobilitazione a sostegno delle famiglie con disabili gravissimi

Il Coordinamento nazionale famiglie di disabili gravi e gravissimi e Indignati
insieme per chiedere maggiore equità sociale


Gli indignati tornano a far sentire la loro voce e si mobilitano per appoggiare una lotta importante, che riguarda tutti coloro la cui voce viene taciuta, o nel migliore dei casi non ascoltata: i disabili, le loro famiglie e i lavoratori del settore.
Sabato 3 dicembre, nell'ambito della giornata Internazionale dei Diritti dei Disabili, dalle 9,00 alle 19,00 in Piazza del Colosseo, nello spazio adiacente l'entrata della Metropolitana B, prenderà vita una giornata colorata e ricca di eventi, per rivendicare una reale equità sociale. Per chiedere allo Stato e al Governo risposte concrete al bisogno di tutela ed equità specialmente per una categoria
“invisibile”, quella dei familiari di disabili gravissimi per i quali, da molti anni, il Coordinamento
chiede il prepensionamento. Molte altre le questioni e gli specifici problemi che premono, per cui è necessario mobilitarsi: dal finanziamento del Fondo Nazionale per la non autosufficienza (invece azzerato nel 2011), alla formazione e ricollocamento in numero adeguato di insegnanti di Sostegno e Assistenti; da una equa e dignitosa retribuzione che dovrebbero ricevere gli operatori-assistenti, al diritto (molto spesso negato) di accedere in maniera omogenea ai servizi a livello territoriale. Questi e altriancora i punti su cui è necessario discutere e sensibilizzare.
Sabato 3 dicembre si caratterizzerà per essere una giornata partecipata, colorata e ricca di
iniziative. Il programma prevede momenti dedicati alle testimonianze dei genitori e degli operatori, momenti ludici destinati ai bambini, un buffet sociale interamente organizzato da genitori e volontari. La giornata si chiuderà con l'assemblea pubblica degli Indignati che avrà lo scopo di veicolare una discussione aperta e approfondita sui temi della giornata, con il proposito di far nascere altre iniziative future, sempre più partecipate e organizzate.
Gli indignati, che da ormai molti mesi collaborano attivamente con il Coordinamento Nazionale
Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, scelgono ancora una volta di stare dalla parte di chi, in
questa società violente e corrotta, non rinuncia a lottare per vedere realizzato un futuro di equità
sociale e rispetto, di cui ogni essere umano, nessuno escluso, dovrebbe poter godere.

martedì 29 novembre 2011

Seminario di formazione "Un piano RIFIUTI ZERO per Roma" con Paul Connet e Maurizio Pallante


Domenica 4 Dicembre dalle ore 10 alle ore 18 presso la sede del CESV (Centro Servizi Volontariato) in via Liberiana 17 - zona S. Maria Maggiore/Termini.

Il Seminario è pensato per fare fronte a diverse esigenze, tra cui soprattutto affrontare in primis la "vertenza ROMA" con la presentazione e la discussione rispetto ad un "Piano Rifiuti Zero per Roma", la formazione di base dei Comitati Rifiuti Zero sorti da pochi mesi e che hanno un enorme compiti di informazione e diffusione verso i cittadini e la comprensione del percorso sinora condotto da Non Bruciamoci il Futuro ed oggi dalla Rete Zero Waste Lazio in particolare il Contropiano rifiuti e la Legge di iniziativa popolare 241,

E' nostro specifico obiettivo dare un quadro completo della attuale situazione di Roma e del Lazio e della alternativa che proponiamo per ricondurre alla legalità Roma ed il Lazio, in particolare saranno esaminate le tecnologie, la parte normativa, i costi economici -sociali - sanitari e di questi ultimi i danni relativi alle emissioni degli impianti di smaltimento attuali.


____________

Dal momento che i posti a disposizione sono limitati a cento, vi chiediamo di mandare urgentemente una prenotazione CERTA di chi vuole essere presente che le prenotazioni saranno accettate entro la giornata del 1 dicembre.
per prenotazioni: riufiutizerofiumicino@gmail.com
La partecipazione prevede il contributo spese per il materiale didattico di dieci euro a partecipante, salvo studenti e disoccupati che sono esentati

GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DEI DISABILI -3 Dicembre -Roma



CHIEDIAMO RISPETTO, MICA IL COLOSSEO!

L’equità sociale si raggiunge quando lo Stato offre risposte adeguate al bisogno.
Se è giusto concedere il prepensionamento a chi svolge lavori usuranti e si vuole aumentare l’età pensionabile rispetto alle maggiori aspettative di vita, coloro che sicuramente vivranno dai 9 ai 17 anni in meno, hanno diritto o no ad un adeguato prepensionamento???

QUESTA E’ EQUITA’ SOCIALE!
Avviare i livelli Essenziali di Assistenza – LIVEAS- previsti dalla Legge 328/2000 è equità sociale!
Finanziare il Fondo Nazionale per la non autosufficienza azzerato nel 2011 è equità sociale!
Formare e collocare nelle scuole Insegnanti di Sostegno e Assistenti in numero adeguato è equità sociale!
Permettere alle famiglie di gestire autonomamente l’acquisto degli ausili è equità sociale!

Formare professionalmente e retribuire dignitosamente gli operatori-assistenti è equità sociale!
Consentire l’accesso ai servizi in modo omogeneo in tutto il paese è equità sociale!
Pagare sempre e in tempi ragionevoli le strutture convenzionate è equità sociale!
Permettere al disabile e alla sua famiglia di scegliere tra assistenza diretta e assegno di cura è equità sociale!
Stabilire risposte proporzionate al livello di disabilità e alle esigenze conseguenti è equità sociale!
Favorire e supportare la domiciliarità familiare è equità sociale!
Offrire la dignità di un’occupazione a chi può lavorare è equità sociale!
Combattere concretamente - ma con buon senso - abusi, corruzione, connivenze e sprechi che erodono le risorse per la disabilità è equità sociale!

PERCHE’ L’EQUITA’ SOCIALE NON SIA SOLO PAROLE MA AZIONI CONCRETE!

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

Ore 10,00 - Seduta di meditazione aperta a chiunque volesse partecipare
Ore 10,30, 11,30, 12,30, 13,30, 14,30, 15,30 - Testimonianze: I genitori di ragazzi disabili gravissimi si raccontano
Ore 11.00, 13.00, 15.00 – Flash Mob “Disabilità e Dintorni”
Ore 12,00 e 16,00 - Flavia Celano in concerto
Ore 14,00 – Pausa pranzo con buffet realizzato da genitori e volontari
Ore 16,30 - Proiezione Master Lecture di Elisabeth Blackburn, Premio Nobel per la Medicina 2009, sulla Telomerasi e sulle ridotte aspettative di vita dei genitori care-giver
Ore 18,00 - Assemblea Popolare del Gruppo Indignati - Roma, aperta a tutti, sui temi della “Diversa Normalità”
Tutte le attività sono a partecipazione libera e gratuita e non si raccoglieranno fondi a nessun titolo.

Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi

prepensionamento@libero.it
Gruppo FaceBook: Comitato Prepensionamento per i Familiari di Disabili Gravi e Gravissimi


LINK ALL'EVENTO FACEBOOK

https://www.facebook.com/event.php?eid=181831098577826




Roma differenzati - Manifestazione Nazionale 3 dicembre

Roma, sabato 3 dicembre piazza SS. Apostoli ore 10,

per protestare contro la vergogna tutta italiana di una Capitale, Roma, Caput Mundi della monnezza.

Parteciperà il Prof. Paul Connett e Delegazioni dei Comitati Rifiuti Zero della Toscana, Campania, Piemonte, Umbria, Sicilia.

NOI NON CI STIAMO !!!!!


Per informazioni/adesioni zerowastelazio@gmail.com

VERSO RIFIUTI ZERO NEL LAZIO: la Rete “ ZERO WASTE LAZIO” INVITA AD ADERIRE ALLA MANIFESTAZIONE

· PER UN PIANO URGENTE DI RACCOLTA PORTA A PORTA SPINTA A ROMA ED IN TUTTO IL LAZIO,

· PER NUOVI IMPIANTI DI RICICLO E COMPOSTAGGIO,
· CONTRO L’APERTURA DI TRE NUOVE DISCARICHE A RIANO – CORCOLLE – FIUMICINO,

· CONTRO VECCHI E NUOVI INCENERITORI DI RIFIUTI.

La vertenza rifiuti nel Lazio è oggi arrivata al momento cruciale in cui non sono ammissibili soluzioni di compromesso: o andiamo verso la riproposizione di discariche ed inceneritori o si fa un balzo in avanti verso l’Europa e la legalità e verso la Differenziazione ed il Riciclo/Recupero.

Nel Lazio la presenza oggi di un quadro di debolezza strutturale della filiera “indifferenziata” è plateale: le discariche sono tutte esaurite o in via di rapido esaurimento, non ci sono sufficienti impianti di preselezione per produrre il famigerato CDR e soprattutto non ci sono, per nostra fortuna, inceneritori sufficienti ed efficienti adeguati.
Roma oggi rappresenta la situazione più critica in Italia, dopo l’avvio di un programma Rifiuti Zero nella città di Napoli, con un livello di differenziata tuttora inaccettabile del 20% e l’indizione di una seconda manifestazione nazionale insieme a PAUL CONNETT ed a tutta la Rete Nazionale Rifiuti Zero vuole affermare il rilievo ed il sostegno nazionale ed internazionale per l’avvio ad un ciclo alternativo sostenibile e nel rispetto della legalità nella “Roma Caput Mundi” oggi “Roma Caput Repulsae”.

La chiusura della megadiscarica di Malagrotta, obiettivo irrinunciabile che sosteniamo da anni come comitati e cittadini di Roma e Comuni confinanti della Provincia, non può essere l’occasione di aprire tre nuove discariche (Riano-Corcolle-Fiumicino)continuando lo scempio ambientale, ma deve essere l’occasione di varare un Piano Straordinario di raccolta porta a porta spinta nella città di Roma che punti alla Riduzione-Riuso-Riciclo-Recupero da avviare SUBITO insieme al Piano impiantistico per il Riciclo ed il Compostaggio conseguente e finanziato dalla Regione Lazio.
Chiediamo per questo al Commissario Pecoraro, il cui incarico è di fatto scaduto senza aver emesso gli atti di esproprio ma avendo di fatto condannato sulla carta sia Riano che Corcolle, di prendere atto che Roma non dispone e non disporrà a breve dell’impiantistica necessaria a garantire il pretrattamento obbligatorio del “TalQuale” e che non accetteremo altra illegalità.

Quindi chiediamo che le istituzioni preposte (Regione, Provincia, Comune di Roma) si riprendano le responsabilità a cui sono tenute per legge, si approvi la legge di iniziativa popolare n. 241 “Rifiuti Zero” ferma al Consiglio regionale e si definisca un Piano Rifiuti in linea con la legge, eliminando l’irricevibile Piano B o “Scenario di controllo” furbescamente introdotto a margine.

In questo quadro si inserisce la Strategia Rifiuti Zero, che già da anni è stata lanciata in Italia e nel mondo dal prof. Paul Connett, che rappresenta l’unica soluzione ecologicamente e socialmente sostenibile e che è stata rilanciata dalla recente costruzione della Rete Zero Waste Lazio, una rete costruita “dal basso” che vuole diffondere cultura ed informazione e mobilitare i cittadini e gli amministratori comunali e provinciali su questo tema.
Solo la presa d’atto che oggi dobbiamo combattere contro qualsiasi tecnologia di incenerimento e di distruzione di materia ed energia può avviare la consapevolezza che il recupero/riciclo è una imprescindibile esigenza del ciclo produttivo industriale, che è il solo ciclo ecologicamente ad impatto zero e che è il solo ciclo sperimentato concretamente che produce una riduzione di venti volte dell’investimento in infrastrutture destinandolo all’investimento in occupazione locale e partecipazione democratica dei cittadini.

Partendo dall’obiettivo di introdurre l’obbligatorietà del sistema di raccolta differenziata porta a porta, del sistema di conferimento dei materiali differenziati presso le piattaforme CONAI per la frazione secca e di impianti di compostaggio di bacino per la frazione umida, si pone il superamento definitivo del sistema “cassonetto indifferenziato” quale modalità incompatibile con la priorità del riciclo/recupero, lasciando come la legge impone la fase dello smaltimento quale fase effettivamente residuale.

Dai cittadini ai Sindaci, dai Sindaci alle Province , dai Sindaci e dalle Province agli imprenditori che vogliono oggi investire in un settore di green economy che risulta oggi l’unica forma di imprenditoria non assistita da contributi pubblici, come la truffa dei CIP6 ed i certificati verdi per gli inceneritori, ed in grado di assicurare la tutela sanitaria - ambientale ed insieme l’occupazione locale con basso tasso di investimento.
Saranno presenti in piazza:

Ø Il Prof. PAUL CONNETT – presidente della Zero Waste International Alliance,

Ø Il portavoce della RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO Rossano Ercolini,

Ø Delegazioni dei Comitati Rifiuti Zero della Toscana, Campania, Piemonte, Umbria, Sicilia,

Ø I soggetti costituenti della Rete Zero Waste Lazio: Ass.ne Non Bruciamoci il Futuro, Ass.ne Diritto al Futuro, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Riano, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Corcolle, ANPAS Nazionale (Ass.ne Nazionale Pubbliche Assistenze), ANPAS Lazio, Ass.ne Naz. Fare Verde Onlus – Lazio, Casa dei Diritti sociali - FOCUS Roma, Ass.ne Fare Verde Onlus – Roma, Movimento Naz. ecologista EcoItalia Solidale, Coordinamento Rifiuti Zero Rieti, Ass.ne Grilli Viterbesi, Eco della Rete Frosinone, Forum ambientalista Valle del Sacco (Colleferro), Coordinamento Naz. Spiaggia Bene Comune, Ass.ne Ostia che cammina – Mun. 13 Roma, Ass.ne Grilli Eretini Monterotondo (RM), Ass.ne Piazza Pulita Civitavecchia (RM), Ass.ne Vivere in Salute-Canale
Monterano (RM), Ass.ne Naz. Robin Hood Lazio, Ass.ne Apertamente Oriolo Romano (VT), Comitato Rifiuti Zero Lago Bracciano(RM), Rete dei Cittadini di Aprilia (LT), Ass.ne Salviamo Bracciano (RM), Casa Internazionale delle Donna Roma, Forum Otherearth Roma, Ass. Giuristi Democratici Roma, Ass. cult. Il Calabrone Trevignano(RM), Ass. POSTRIBU’ Onlus Rieti, Cittadinanzattiva Rieti, Comitato Ladispoli Pulita, Coop. Soc. Limph@ Canale Monterano, Ass.ne ViviamoVitinia-Paola Badessi, USI Ricerca- Adriana Spera, Coord. Comitati Roma Sud- Giorgio Biuso, Ass.ne Casalotti Libera Onlus – Roma, Comitato Villaggio Adriano – Tivoli, Comitato Amici della Madonnetta – Mun 13 Roma, Ass. cult. Partecipazione Roma, la Rete Romana di Mutuo Soccorso, Donne in rete per la rivoluzione gentile,
Ø I Sindaci del Lazio Verso Rifiuti Zero: Il Sindaco di Ladispoli (RM), Il Sindaco di Cerveteri RM), Il Sindaco di Anguillara (RM), Il Sindaco di Bracciano (RM), Il Sindaco di Trevignano (RM), Il Sindaco di Oriolo Romano (VT), Il Sindaco di Corchiano (VT), Il Sindaco di Manziana (RM), Il Sindaco di Bassano (VT), Il Sindaco di Gallicano (RM), Il Sindaco di Rignano Flaminio (RM), Il Sindaco di Capranica (VT), Il Sindaco di Tivoli (RM),

LINK ALL'EVENTO FACEBOOK




giovedì 24 novembre 2011

RISPOSTA ESEMPLARE DEL MOVIMENTO OCCUPY CONTRO LA BRUTALITA' DELLA POLIZIA


di Miguel Jorge

21 novembre, 2011, 11:28

Sabato scorso 19 novembre gli studenti dell'Università Davis della California hanno dato al mondo e alle forze di sicurezza dello Stato uno degli esempi più belli di come si manifesta. Allo stesso tempo, hanno dimostrato ancora una volta come alle menzogne di qualunque movimento di censura fa fronte il giornalismo territoriale e la pubblicazione delle cronache in rete. Questa è stata la risposta di fronte alla brutalità e crudeltà di azione da parte di un poliziotto nei confronti di un gruppo di giovani del movimento #occupy.

La storia ha inizio venerdì 18. Quel pomeriggio diversi studenti decidono di mettere in atto una protesta pacifica nelle vicinanze dell'Università. Come in tante altre occasioni, si protestava per la situazione del Paese e per il sistema finanziario. Si manifestava seduti e senza commettere atti violenti.

Linda Katehi, rettrice dell'Università, chiamò invece la polizia perchè liberasse il campus dalle proteste. La donna affermava che la gente stava invadendo le proprietà dell'Università e su questa base mise fretta alla polizia perchè sgomberasse i manifestanti.

Questa fu la risposta della polizia…

link al video su youtube

In modo indiscriminato e senza tentare alcun confronto a parole, si vede all'inizio del video che un agente del campus spruzza dello spray urticante contro i volti del gruppo di giovani seduti nella manifestazione. Poi iniziano gli arresti.

Ore dopo la polizia fa uscire il seguente comunicato:

Gli studenti erano stati avvertiti di abbandonare la zona alle 3 del pomeriggio. La protesta inizialmente doveva far capo a una cinquantina di studenti e dopo si rivelarono di più. Alcuni manifestanti indossavano completi protettivi e avevano con sè anche manganelli per cui gli ufficiali si sono visti obbligati a utilizzare i gas orticanti quando i manifestanti li hanno circondati. Non c'era altro modo di liberarsi dalla folla..

La dichiarazione della polizia è un insulto allo status di cittadino. Il video fu pubblicato dopo poche ore su You Tube e inziarono a comparire centinaia di denunce su Facebook sui fatti. 48 ore dopo le immagini hanno raggiunto più di un milione di visitatori.

è possibile che la polizia non si sia resa conto che la scena veniva registrata dalle videocamere degli studenti, ma quello che non lascia dubbi è che hanno mentito e usato una violenza estrema in una situazione molto diversa da quella che tentavano di far credere nel loro comunicato.

Il giorno dopo e e dopo aver visto il video, Katehi, la rettrice che fece intervenire la polizia, modificò il suo discorso e si riunì con i professori nell'Univesità. Pubblicò poi un comunicato dove definiva "incredibili" le immagini del video e dove chiedeva che si indagasse sulle azioni della polizia.

Gli studenti che sapevano che era stata la rettrice a chiamare la polizia per far piazza pulita delle proteste si fermarono ad aspettare fuori dal campus che lei uscisse per farle capire che la loro lotta non ha nulla a che fare con la violenza bensì è tutto il contrario.

Nonostante la donna abbia fatto qualche difficoltà ad uscire, alla fine molto tardi il sabato Linda Katehi se ne andò dall'Università dirigendosi verso la sua macchina. Qui ci fu la grande lezione degli studenti. Solo 24 ore prima erano stati attaccati brutalmente perchè stavano manifestando e esercitando il loro diritto di espressione...

link al video su you tube

Molte volte il silenzio può essere il più grande atto di protesta e opposizione contro una situazione. Probabilmente non leggeremo nulla sulla grande stampa di questa notizia. E nemmeno ce n'è bisogno. Twitter, Facebook e i restanti mezzi che la rete ci offre fanno sì che ognuno di noi sia un megafono di denuncia contro le autorità. Per quanto riguarda Linda Katehi, ha comunicato che non intende rinunciare alla sua carica dato che non ritiene di aver infranto alcuna politica del campus.



Note dell' Assemblea Globale durante il Forum dei Popoli a Nizza - 3 novembre 2011

Nizza - 3 novembre 2011

Circa 100 persone hanno partecipato all’Assemblea globale durante il Forum dei popoli a Nizza. Queste persone venivano da diversi paesi e regioni del mondo, da differenti movimenti sociali, sindacati e altre organizzazioni della società civile come dagli indignati e alcuni da partiti politici.

Il focus proposto della discussione era sulla condivisione delle riflessioni, delle idee e delle proposte con riferimento a come costruire maggiori legami e convergenze tra le nostre battaglie in particolare in vista di sviluppare approcci e legami che mettano in relazione le nostre lotte che sono essenzialmente rivolte a cambiare il sistema economico e politico che non soddisfa le persone e il pianeta.

Questi appunti fanno parte di una collezione imperfetta e incomplete di riflessioni e proposte principali fatte su questo argomento. È solo un modesto tentativo di catturare alcuni punti chiave che sono sollevati da diverse persone e che possono aiutarci ad andare avanti e a costruire passo dopo passo convergenze.

Tutte le persone intervenute in questa assemblea hanno dichiarato il desiderio e la necessità di adoperarsi affinché le nostre lotte e movimenti si articolino verso il cambiamento del sistema.

Per muoverci in questa direzione, abbiamo bisogno di comprendere e lavorare sulle seguenti questioni chiave:

- ruolo della finanza e cambiamento del sistema della finanza nelle nostre agende, vista la finanziarizzazione delle economie e delle società di cui stiamo facendo esperienza oggi.

- ruolo della Nato e dell’esercito in questo attuale momento

- sviluppo di visioni e di alternative concrete per una vita senza petrolio

-costruire costantemente legami tra le questioni ecologiche e sociali e sviluppare risposte che le comprendano e le interconnettano.

È stato chiaro che la costruzione di queste convergenze è un processo collettivo nel quale dobbiamo impegnarci e anche nessuno di noi ha la risposta o la soluzione, ma abbracciando diversi principi che ci aiuteranno in questa ricerca e costruzione. Questi sono:

- riflettere e valutare con onestà i nostri metodi che usiamo ed essere aperti e pronti a sviluppare questi e anche di nuovi.

- Impegnarci nel costante processo di capire le lotte e le preoccupazioni degli altri movimenti e gruppi e non solo per spiegare le nostre, ma adoperarci per capire, per costruire fiducia e guidati dalla consapevolezza che stiamo andando nella stessa direzione e verso lo stesso obiettivo, anche se i nostri punti di partenza possono essere diversi.

Lavorare verso la costruzione di analisi congiunte e basate e sulla base di questa sulle nostre soluzioni e alternative, attraverso anche la costruzione di legami tra le battaglie e tra le sfide sociali, ecologiche e democratiche che affrontiamo.

Costruire congiuntamente strategie, azioni e mobilitazioni, usando sia le esperienze di lotte nuove ed emergenti – come ad esempio la primavera araba e il movimento indignati – sia le esperienze delle lotte più storiche. Indipendentemente da “vecchio” o “nuovo” movimento, abbiamo bisogno di imparare gli uni dagli altri e costruire insieme una convergenza. È stato sottolineato che le azioni e le mobilitazioni hanno l’obiettivo dare la parola alle persone e di essere nelle piazze.

Non definiamo gli spazi in cui ciascuno di noi lavora come i nostri territori in cui invitiamo gli altri movimenti a venire per dialogare, ma costruiamo spazi di dialogo senza creare barriere.

Lavoriamo verso le convergenze delle nostre lotte basate su questi principi a tutti i livelli – locale, nazionale, regionale e globale.

Come prossimo passo è stato deciso di condividere questi risultati con gli altri e di continuare questo tipo di riflessioni nei diversi spazi che ci saranno.

A livello globale, due proposte concrete dove possono essere ulteriormente elaborate questa riflessione e le convergenze:

la proposta elaborata dal movimento brasiliano che invita i movimenti a impegnarsi prendendo come momento chiave la prossima Conferenza di Rio+20.

I gruppi brasiliani si sono incontrati di recente con altri a Porto Alegre, per un seminario internazionale, per discutere di questa idea. È in costruzione un invito a Rio per questo processo. Un momento fondamentale per costruire insieme questo lavoro sarà il Forum sociale mondiale tematico a Porto Alegre 24 al 28 gennaio 2012. Le persone interessate possono contattare

secretariaoperativa@rio2012.org.br orGA@rio2012.org.br

Nella nostra timeline d’azione, altro momento chiave sarà la 17esima Conferenza sul cambiamento climatico (COP 17) che si terrà a Durban, come definita a Dakar. G20 +COP17 + Rio+20 (una fermata al World Social Forum per organizzarci). Le persone sono libere di introdurre altri punti in agenda, come il Water Summit (Francia), UNCTAD, COP11 Biodiversity (India) ecc.

È importante intendere tutte le iniziative come parte di un processo cumulativo per valorizzare il nostro movimento verso il cambiamento del sistema.

La proposta del gruppo messicano in vista del G20, da realizzare in Messico, poco prima della Conferenza di Rio+20. Hanno presentato, tra le altre, l’idea di continuare a lavorare con un gruppo internazionale per la preparazione della mobilitazione lì, per sviluppare proposte decentrate di azione, seminari sulle alternative con parlamentari e anche di esercitarsi su una comune piattaforma di richieste.

Oltre a queste proposte e momenti chiave (COP a Durban, G20 in Messico e Rio+20) altri momenti chiave delle lotte citate durante la discussione durante i quali è possibile costruire discussione e convergenza sono:

18 dicembre – Giornata mondiale dei migranti

Proposta del gruppo WSF italiano di fare un seminario/incontro a Milano a febbraio 2012

Marzo 2012 – World Water Forum e il Summit FAME a Marsiglia

Il prossimo WSF del 2013, che avrà luogo nella regione del Maghreb (Tunisia o Egitto).







mercoledì 23 novembre 2011

Flashmob degli Indignati di Roma per esprimere solidarietà alla popolazione del Cairo





Oggi, mercoledì 23 novembre, alcuni partecipanti del Movimento Indignati di Roma, da circa una settimana accampati alle terme di Caracalla, hanno organizzato un flashmob davanti l'ambasciata egiziana per manifestare la solidarietà ai fratelli e alle sorelle del Cairo. La manifestazione, partita ancora una volta da Piazza Tahrir il 20 novembre, è stata brutalmente e nuovamente repressa nel sangue e nella violenza dalla polizia. Fino ad ora si registrano quattro morti e molti feriti, soprattutto a causa dei lacrimogeni e dei proiettili di gomma utilizzati contro i manifestanti. Gli indignati romani si uniscono al grido di libertà e giustizia del popolo egiziano, a cui attraverso l'atto simbolico di oggi, lanciano la propria solidarietà e vicinanza.
Davanti l'ambasciata egiziana, a Villa Ada, dopo aver trascinato e gettato un “cadavere” su sacchi della spazzatura, gli indignati si sono buttati a terra, morenti, al grido Freedom. Il flashmob ha voluto rifarsi ad un video, agghiacciante ma tristemente reale, trasmesso da alcune emittenti web, che riprendeva un cadavere di un uomo trascinato da un poliziotto e gettato tra cumuli di immondizia, per strada. Con questo atto simbolico gli indignati denunciano il massacro ad opera delle forze dell'ordine egiziane, quale crimine contro l'umanità, esprimendo l'indignazione verso una violenza inaccettabile, che sta dilagando in Egitto e nel mondo.
Gli indignati romani - che da oltre sei mesi lavorano attivamente sul tema della nonviolenza, dei beni comuni, della necessità di riappropriarsi di uno spazio reale di confronto tra i cittadini - con il flashmob di oggi esprimono anche il sostegno e la vicinanza ad altre piazze del mondo dove, da settimane, si stanno organizzando presidi e proteste contro questo sistema economico, politico e sociale, non più rappresentativo di una giustizia e di un'equità propri di una civiltà davvero democratica ed evoluta. Il movimento degli indignati, nonostante si organizzi localmente attraverso assemblee cittadine, si riconosce in una sensibilità globale, che si sta esprimendo con sempre maggiore forza e partecipazione, in moltissime piazze del mondo.
A Roma, e in altre piazze indignate d'Italia, rimane salda la volontà di continuare a lanciare segnali forti, ma sempre pacifici, contro la brutalità della violenza, davanti alla quale non è più possibile rimanere indifferenti.



Per ulteriori informazioni consultare il sito del movimento:
www.indignati.cc
http://italianrevolution-roma.blogspot.com/
accampataroma.altervista.com







Movimento Indignati Roma – Terme di Caracalla

























CONTATTI COMMISSIONI (parte uno)

.. presto i contatti delle altre commissioni attive a Roma!


COMMISSIONE COMUNICAZIONE:

commissione-comunicazione@googlegroups.com

COMMISSIONE ECOLOGIA:

ecologia_democrazia_reale_ora_roma-owner@yahoogroups.com

COMMISSIONE STRATEGIA ED AUTOFORMAZIONE:

donmiky@tiscali.it

COMMISSIONE LAVORO:

commlavoro_italianrevolution@googlegroups.com



martedì 22 novembre 2011

Parigi - Comunicato stampa dei cittadini che occupano il parvis de la Défense

Démocratie Réelle Maintenant Paris


15 novembre 2011. Dal 4 novembre, il quartiere della Défense ha visto insediarsi un accampamento, simbolo della riappropriazione e dell’occupazione dello spazio pubblico da parte di numerosi cittadini Indignati. Da 12 giorni, un centinaio di persone si danno il cambio per mantenere vivo l'accampamento, nell'ottica della costruzione di una democrazia più giusta e più diretta.

Parigi, 11/11/11


Pressenza Parigi, 11/16/11 Questa iniziativa dei cittadini su basi di nonviolenza va a scontrarsi con una campagna di demoralizzazione da parte di forze dell'ordine che agiscono senza alcuna base legale. I materiali e le attrezzature destinati a fornire protezione contro il freddo e la pioggia vengono sistematicamente confiscati, qualunque manufatto, per quanto provvisorio, distrutto.

Le violenze illegali e le umiliazioni inflitte quotidianamente dalle forze dell’ordine agli occupanti hanno raggiunto lunedì un livello preoccupante.

La gendarmeria ha deciso di mettere l’embargo sul rifornimento di carta, cartoni,cibo, arrivando a impedire l’accesso al campo alle persone che volevano incontrare gli occupanti, il che rappresenta un attentato a libertà fondamentali come quella di circolazione e quella di espressione.

Verso mezzogiorno, si è sviluppato un incidente a seguito di un tentativo di introdurre nel campo dei rotoli di carta. Nella ressa, la gendarmeria ha fatto uso di gas lacrimogeni su un minorenne. Un cittadino slovacco è stato a sua volta ferito al basso ventre da un gendarme ed è stato in seguito portato all’ospedale dai pompieri. Ne è seguita una protesta formale da parte del consolato slovacco.

In seguito, probabilmente, alla presa di coscienza dell’assurdità e della totale illegittimità di questi eccessi, l’embargo è stato infine tolto, permettendo la libera circolazione di persone e materiali nel Parvis de la Défense. Poiché i gendarmi rifutavano di applicare gli ordini, in serata ha fatto la sua apparizione una Compagnia Repubblicana di Sicurezza per dar loro il cambio.

Poco prima delle 22, gli occupanti sono stati fatti oggetto di una nuova carica della polizia, effettuata senza precedente ingiunzione o avvertimento, e tesa a distruggere parte delle attrezzature predisposte durante la giornata. L’intervento si è trasformato in un vero e proprio saccheggio, con i poliziotti che si impadronivano degli effetti personali e delle coperte sistemati in una parte del campo. Questa dimostrazione smisurata di forza è durata una ventina di minuti, ed ha lasciato una cinquantina di persone in condizioni di intollerabile precarietà, generando forti rischi sanitari e attentando alla dignità, alla salute, e all'integrità fisica di queste persone.

Bisogna sottolineare che l’accampamento non ha tuttora ricevuto alcun ordine di sgombero, e che le forze dell’ordine hanno rifiutato di produrre i documenti legali sui quali poggerebbero i loro interventi. Una domanda indirizzata direttamente alla prefettura è rimasta a tutt’oggi [16 novembre] senza risposta.

Questa persecuzione da parte della polizia non fa che rinforzare la legittimità dell’occupazione da parte di cittadini determinati a prendersi le proprie responsabilità e a resistere in maniera nonviolenta di fronte a uno stato che adopera metodi fascisti indegni di una democrazia.

Nella nottata di martedì il campo è stato di nuovo fatto oggetto di un violento saccheggio ad opera delle forze dell’ordine, che sono giunte persino a calpestare cibo e medicine.

Gli Indignati hanno intrapreso un’azione legale comune per denunciare questi fatti. Quanti abbiano in qualche modo subito questi abusi di potere sono pregati di farsi avanti. Tutte le informazioni suhttp://paris.reelledemocratie.com/node/709

Nonostante tutti questi ostacoli, gli Indignati continuano ad organizzarsi e a resistere, ancora e sempre, all’oligarchia finanziaria.

Vi invitiamo tutti e tutte a raggiungerci sul Parvis de la Défense per continuare a denunciare l’indebolimento della nostra democrazia. Venite a difendere i vostri, i nostri diritti! Anche i giornalisti sono invitati, venite a condividere le nostre esperienze. Avventure garantite!

Gli Indignati e le Indignate della Défense

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia

Image by: Jeremie Croidieu


lunedì 21 novembre 2011

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 20 Novembre 2011, Terme di Caracalla


VERBALE ASSEMBLEA  20/11/2011

MODERATORE:  Gabriele
FACILITATORE: Eracle
INTERVENTI: Carolina
VERBALIZZATRICE: Giada

ODG
1) REPORT SITUAZIONE ACCAMAPATA
2) RELAZIONI DA STABILIRE O RAFFORZARE (CON ALTRE REALTA’ ED ALTRE ACCAMPATE, LIVELLO CITTADINO ED OLTRE)
3) AZIONI  [GRUPPO AZIONI, GRUPPO NONVIOLENZA, POSSIBILE SEMINARIO SULLA FINANZA]
4) MANIFESTAZIONE MOVIMENTO PER L’ACQUA BENE COMUNE
5) PROPOSTE DI ULDERICO PESCE
6) DISCUSSIONE SU POTERI FORTI E MOVIMENTO



RICHIESTA DI SOLIDARIETA’ CON L’EGITTO: DIFENDI LA RIVOLUZIONE!

L’appello disperato di piazza Tahrir: combattiamo insieme!



( Si combatte al Cairo. Si muore ancora in piazza Tahrir.)
Qualche giorno fa diversi movimenti egiziani hanno lanciato un appello rivolto al mondo intero. Pubblichiamo la versione italiana,




RICHIESTA DI SOLIDARIETA’ CON L’EGITTO: DIFENDI LA RIVOLUZIONE!


LETTERA DAL CAIRO A TUTTI I MOVIMENTI DI OCCUPAZIONE/DECOLONIZZAZIONE E RESISTENZA.



Dopo tre decadi di vita sotto una dittatura gli Egiziani hanno iniziato una rivoluzione chiedendo pane, libertà e giustizia sociale. Dopo l’occupazione quasi utopica di piazza Tahrir, durata diciotto giorni, ci siamo liberati di Mubarak e abbiamo iniziato il secondo più difficile compito di rimuovere i suoi apparati di controllo. Mubarak è finito, ma il regime militare vive ancora. Per questo la rivoluzione continua – con azioni di pressione, scendendo in strada per reclamare il diritto di riappropriarci del controllo delle nostre vite, e del loro sostentamento, contro il sistema di repressione e gli abusi che da anni perpetra. Oggi, però così presto dopo la sua nascita, la rivoluzione è in stato di minaccia. Vi scriviamo questa lettera per raccontarvi quello che vediamo, come resisteremo a questa nuova repressione e per chiedervi la vostra solidarietà.


Il 25 e il 28 di Gennaio, l’11 Febbraio, avete visto i nostri giorni, li avete vissuto con noi, attraverso la televisione e internet. Abbiamo combattuto ognuno di questi giorni, il 25 Febbraio, il 9 Marzo, il 9 Aprile, il 15 di Maggio, il 28 di Giugno, il 23 di Luglio, il 1 di Agosto, il 9 Settembre, il 9 Ottobre. Ogni volta l’esercito e la polizia ci ha attaccati, massacrati, arrestati, uccisi. E noi abbiamo resistito, abbiamo continuato, in alcune di questi giornate abbiamo vinto, in altre abbiamo perso, ma mai senza un costo. Più di 1000 persone hanno dato la vita per cacciare Mubarak. Da allora molti altri si sono aggiunti. Noi continuiamo la nostra lotta per far si che le loro morti non siano state invano. Nomi come Ali Maher (15 anni, ucciso dai militari in Tahrir, 9 Aprile), Atef Yehia (Colpito alla testa da un proiettile sparato dalle forze di sicurezza durante una manifestazione in solidarietà con la causa Palestinese, 15 Maggio), Mina Daniel (Ucciso dai militari con un colpo d’arma da fuoco durante la manifestazione davanti a Maspero, il 9 Ottobre).


Il ricordo di Mina Daniel, dopo la morte, è umiliato dalla perversione di aver inserito il suo nome nella lista accusati del procuratore militare.


Da quando la giunta militare ha preso il potere, più di 12000 dei nostri compagni sono stati giudicati da un tribunale militare, senza la possibilità di chiamare testimoni, a porte chiuse, e con accesso limitato solo agli avvocati. Ci sono minori in prigioni per adulti, sentenze di morte, e l’uso della tortura è tornato ad essere la norma. Le manifestazioni delle donne sono state attaccate e le molestie sessuali si sono spinte fino ai “test della verginità” sulle manifestanti da parte dell’esercito.


Il 9 Ottobre, l’Esercito ha massacrato 28 compagni a Maspero [Gli edifici della televisione pubblica, quello che è passato, in occidente, come il massacro dei Copti data la maggioranza cristiana in quella manifestazione N.d.t.]; Ci hanno investiti con i carri armati e ci hanno sparato per le strade, mentre, tramite i media di stato, hanno cercato di incitare violenze di tipo settario [ad ex. Mandando per televisione l’avviso che “I Cristiani” stavano attaccando l’esercito presso Maspero N.d.T]. I fatti di Maspero sono stati censurati. È solo l’esercito stesso che sta indagando su quei fatti. Coloro che ne parlano apertamente sono sistematicamente presi di mira. Questa domenica il nostro compagno e Blogger Alaa Abd EL Fattah è stato arrestato sulla base di accuse inconsistenti. Stasera passerà un’altra notte in una cella senza luce.


Tutto questo è messo in atto dallo stesso esercito che in teoria dovrebbe assicurare la transizione democratica, che ha dichiarato di voler difendere la rivoluzione, e che sembra aver convinto molti, in Egitto e all’estero. La linea ufficiale è stata quella di assicurare “Stabilità”, con vuote rassicurazioni sul fatto che l’Arma starebbe solo creando l’ambiente appropriato per le imminenti elezioni. Ma anche quando un nuovo parlamento sarà eletto, vivremo ancora sotto una giunta che ha potere legislativo, e si costituisce autorità giudiziaria, senza garanzie che tutto questo giunga mai ad una fine. Coloro che sfidano questo schema, sono perseguiti, arrestati e torturati; i processi militari ai civili sono il primo strumento di questa repressione. Le prigioni sono piene di incidenti di questa “transizione”.


Ci rifiutiamo di cooperare con i tribunali militari e le cause da essi intentate. Non ci costituiremo, non ci sottoporremo volontariamente agli interrogatori. Se ci vogliono ci dovranno prelevare con la forza dalle nostre case e dai nostri posti di lavoro.


Nove mesi dopo l’inizio di questa nuova repressione militare, stiamo ancora lottando per la nostra rivoluzione. Marciamo, occupiamo, scioperiamo, fermiamo e blocchiamo la città. Anche voi, lo sappiamo, fate cortei, occupate, scioperate, e fermate le città. Sappiamo della partecipazione fluviale con cui ci avete supportato a Gennaio, sappiamo che il mondo ci guarda da vicino, e che trae persino ispirazione dalla nostra rivoluzione. Ci siamo sentiti nella stessa lotta, come mai prima d’ora. Adesso siete voi a ad ispirarci mentre guardiamo le lotte dei vostri movimenti. Abbiamo sfilato in corteo davanti all’ambasciata Americana al Cairo, per protestare contro la rimozione violenta dell’occupazione di Piazza Oscar Grant ad Oakland. La nostra forza è nella lotta comune. Se fermeranno le nostre lotte, l’ 1% vincerà – Al Cairo come a New York, Londra o Roma – Ovunque. Ma finché la rivoluzione vive, non c’è limite alla nostra immaginazione. Siamo ancora in grado di creare un mondo in cui valga la pena di vivere.


Potete aiutarci a difendere la rivoluzione!


Il G8, l’FMI, e gli stati del Golfo, hanno promesso al regime prestiti per 35 miliardi di dollari. Il governo degli stati uniti elargisce 1,3 miliardi di dollari in aiuto all’esercito ogni anno. I governi del mondo continuano nel loro supporto e intessono alleanze con i governatori militari in Egitto. Le pallottole con cui ci uccidono sono prodotte in America. I gas lacrimogeni, che bruciano I nostri occhi da Oakland alla Palestina sono fabbricati in Wyoming. La prima visita di David Cameron all’Egitto postrivoluzionario era intesa a chiudere un affare relativo agli armamenti. Questi sono solo alcuni esempi. Bisogna far sì che le vite delle persone, il loro futuro e le loro libertà non siano utilizzati per gli assetti strategici. Dobbiamo unirci contro quei governi che non condividono gli interessi dei cittadini.


Vi chiediamo di intraprendere azioni di solidarietà per aiutarci a contrastare questo ennesimo giro di vite.


Abbiamo suggerito una Giornata Nazionale per la Difesa della rivoluzione egiziana, con lo slogan “ Difendiamo la Rivoluzione Egiziana –Stop ai processi militari ai civili


Proposte di Lotta:


•Azioni contro le Ambasciate egiziane o I consolati con la richiesta del rilascio immediato dei civili giudicati in Tribunali military. Se Alaa, viene rilasciato, chiedete il rilascio delle migliaia ancora in carcere.
• Azioni volte a criticare l’appoggio del vostro governo all’Egitto .
• Proiettate video informative sulla repressione cui siamo sottoposti ogni giorno, e la nostra resistenza, scriveteci una mail per avere link al nostro materiale.
• Videoconferenze con attivisti egiziani, scriveteci per contatti.
• Ogni modo creativo di mostrarci solidarietà e che mostri agli egiziani che hanno alleati all’estero.


Se risponderete al nostro appello, scrivetecelo in modo da poterlo comunicare, ci piacerebbe anche avere foto e video degli eventi che riuscirete a organizzare.


defendtherevolution@gmail.com.


“Campagna per la fine dei processi Militari ai Civili.”
“Campagna Alaa Libero.”
“Mosireen ( I determinati )”
“Compagni dal Cairo.”


<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

domenica 20 novembre 2011

Verbale assemblea Democrazia Reale Ora – Roma 16 Novembre 2011, Terme di Caracalla


VERBALE ASSEMBLEA 16 NOVEMBRE 2011


Moderatore: Sergio
Facilitatore: Massimiliano
Interventi: Ilaria
Verbalizzatore: Gabriele; trascrizione digitale Giada
Inizio ore 17:45 circa

OdG:
1)      Accampata a Terme di Caracalla e punto situazione
2)      Manifestazione studentesca di giovedì 17
3)      Incontro di Sabato 19 con la rete No Waste e lancio di idee su programmazione week end prossimo e successivi:



sabato 19 novembre 2011

una mail da New York.. per respirare l'atmosfera dei nostri fratelli americani 17/11/11

Ieri sono andata a lavorare e non ho saputo niente di specifico di quello che succedeva in città fino a quando non sono uscita alle 17. Ma tutto il giorno era passato con un sottofondo delle azioni che il 99% stava portando avanti in diverse parti della città. Lo indicavano gli elicotteri della polizia e della stampa che volavano su New York City. Si sapeva che stava succedendo qualcosa in diverse stazioni della metro perché alcune entrate erano chiuse. All’ora di pranzo pioveva e in lontananza si sentiva un coro di altoparlanti e si vedevano girare le luci delle pattuglie della polizia che passavano da una strada all’altra. La gente, sia il pubblico che il personale, nel tribunale di giustizia dove lavoro (davanti al quale più tardi la gente ha cominciato a sommarsi per un incontro festivo di anniversario del secondo mese di Occupy Wall Street) era inquieta, quasi euforica, cosciente del fatto che fuori stavano succedendo molte cose.
Alle 17 sono uscita dal lavoro e ho camminato per meno di due isolati fino a trovarmi in Foley Square dove arrivavano centinaia di persone ad ogni minuto. Più tardi ho saputo che c’era stata anche una giudice che conosco e che lavora nel mio tribunale – una donna che a prima vista non sembrerebbe mai che possa partecipare a quel tipo di attività, essendo una donna di mezza età, robusta coi capelli bianchi, la pelle chiara, occhi di un azzurro acciaio penetrante e gesti che possono essere molto severi. Era difficile ubicare la giudice nella moltitudine che cresceva e cresceva mentre sopraggiungeva la sera e il freddo. Tuttavia, in Foley Square c’era molta vita e sentimento. La gente era contenta e ballava, cantava slogan e sorrideva agli sconosciuti. In vari punti della piazza c’erano bancali con microfoni coordinati per funzionare alternativamente in modo che la gente del pubblico potesse esprimere agli altri quello che sentiva.
Poi a un certo punto la maggior parte ha preso ad attraversare il ponte di Brooklyn, che dista pochi isolati.
Io e la mia coppia, abbiamo deciso di andare a mangiare e andare a piedi a Zuccotti Square ad aspettare il corteo. Per le strade c’era molta gente e anche molta polizia e veramente non si sapeva chi era parte di questo movimento e chi no. Sembra che il movimento è veramente il 99% della popolazione. E, l’1% dov’è? Esiste veramente questa percentuale dominante o è un gioco di specchi?
La piazza, dopo lo sfollamento di qualche giorno fa ora è pulita, con le luci a terra accese che illuminano gli alberi autunnali ricoperti di foglie di un giallo burroso. Uno scenario quasi onirico. E lì c’è la gente che è rimasta a curare la piazza, che vibra con un respiro sincronizzato e un solo cuore che palpita ispirazione, nell’assemblea. Arriva un uomo sulla quarantina che è stato a Tienanmen venti anni fa. Ci porta alcune poche frasi di riconoscimento e di respiro che pronuncia emozionato. Più tardi si esprime brevemente una giovane yemenita che sembra quasi spaventata dall’effetto che le produce sentire le sue parole riprodotte da centinaia di persone in un microfono umano. In piazza tornano i marciatori e la folla ruba nuovamente la scena alle luci a terra, agli alberi gialli e ai grattacieli che circondano la piazza.

L’assemblea andrà avanti per molto, però per me è tardi e torno a casa.

Patricia Rios 17/11/11 - NYC

venerdì 18 novembre 2011

APPELLO ALL’ AZIONE POPOLARE


APPELLO ALL’ “AZIONE POPOLARE”*

Di fronte alla perdita di sovranità popolare, sempre più ostag­gio di organismi finanziari internazionali, chiamiamo tutte le assemblee popolari, i comitati cittadini, le associazioni e i sin­goli a costruire insieme un’azione di resistenza non violenta,

in difesa dei beni comuni e dei diritti di tutte le persone:

partecipando all’Accampata

- anche solo per qualche giorno -

laboratorio aperto di convivenza sostenibile e solidale

partecipando all’Assemplea Popolare

la domenica pomeriggio, alle ore 15.00

partecipando ai Gruppi d’Azione e di Lavoro

per dar vita a quell’intelligenza collettiva,

necessaria per una vera R-Evoluzione planetaria


Siamo nella Valle delle Camene, di fronte alla FAO

(Terme di Caracalla - M Circo Massimo, Linea B)


* Esercitare l’Azione Popolare vuol dire essere consapevoli del “diritto di resistenza”, che secondo Giuseppe Dossetti doveva entrare nella Costi­tuzione (intervento alla Costituente, 21 Novembre 1946). Le parole di quell’articolo mancato vanno rilette e meditate come un alto ed efficace manifesto della dignità del cittadino davanti al degrado delle istituzioni: “la resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino”. Azione popolare è dunque anche diritto e dovere di resistenza collettiva al degrado delle città e delle campagne.

(SALVATORE SETTIS, Paesaggio Costituzione Cemento).

 ------------------------------------

Sabato, 19 novembre 2011

ore 12.00: Manutenzione Orto Errante

[Con gli Orti e i Giardini Condivisi Romani]

Laboratorio di Permacoltura

[Con Saviana Parodi]

ore 13.00: Pranzo sociale

[PiattoMuniti... ogni prelibatezza è ben accetta]

ore 14.00: Asso di Monnezza

[Ulderico Pesce, Teatro]

ore 15.00: Assemblea con la Rete Rifiuti Zero

[Alternative al ciclo industriale

cassonetto - discarica - inceneritore]

ore 16.30: Incontro Commissione Etica

[Etica e Trasformazione Sociale]

ore 17.00: Incontro Commissione Persone Speciali

[Disabilità e Rivoluzione]

a seguire: Proiezioni, Musica e Festa

--------------------------------------------- 

Domenica, 20 novembre 2011

ore 12.00: Capoeira sui prati di Caracalla, Giocoleria

e Giochi coi bimbi

ore 13.00: Pranzo sociale

[PiattoMuniti... ogni prelibatezza è ben accetta]

ore 15.00: Assemblea Popolare