sabato 1 ottobre 2011

PERCHE' LA NON VIOLENZA?


Fin dall'inizio del movimento 15M, i poteri vogliono etichettarlo come violento. Cercano di renderlo radicale. E' il loro modo di neutralizzarlo, di ridurre la sua pluralità, di espropriarlo della sua legittimità, di diminuire l'appoggio sociale.
D'altra parte, se siamo non violenti, gli rendiamo le cose difficili e non sanno come attaccarci. La non violenza ci permette di esprimerci per le strade in molti modi: circolare e fermarci, parlare con la gente, gridare le nostre domande, manifestare rabbia ma anche allegria, fare della nostra fragilità una forza, rompere con il prevedibile, con quello che si aspettano da noi. Alle nostre manifestazioni partecipano le famiglie, si mobilita tutta la società.

Cosa abbiamo imparato
Ciò che abbiamo imparato in questi pochi mesi, ciò che dobbiamo valorizzare e potenziare, è che abbiamo costruito un movimento fatto di diversità, inclusività, orizzontalità, intelligenza collettiva, ingegno, ispirazione, un movimento molto attivo ma pacifico e non violento, che avanza nell'autorganizzazione a livello locale e internazionale. Queste sono le chiavi che ci permetteranno di cambiare il mondo e le nostre vite.

Non violenza nel DNA
Il 15M è un movimento pacifico e non violento: è parte della sua essenza e, oltre ad essere già stato sottolineato nel secondo manifesto, è pura evidenza. Qualcuno lo ha detto: "è nel nostro DNA".

Azione permanente di fronte al conflitto
Non violenza non significa evitare il conflitto. Abbiamo occupato piazze, manifestato senza permesso, bloccato sfratti, cacciato la polizia dai quartieri, realizzato grandi mobilitazioni...Insomma, la non violenza del 15M non è passiva, non è osservanza della legalità nè assunzione dei termini convenzionali della politica ma è attiva, ribelle, disobbediente nei confronti delle ingiustizie  e creativa. La non violenza forza a considerare il conflitto con i nostri termini, scegliendo noi gli scenari, dando il ritmo e usando la metodologia che ci beneficia maggiormente.

Enormi passi avanti
Il 15M è riuscito in ciò che altri movimenti più "radicali" provano a fare da anni senza successo: ha ottenuto un ampio appoggio popolare.

La non violenza ci rende imprevedibili
Il movimento è stato molto intelligente nel non cadere in provocazioni e nell'evitare continuamente le situazioni e le trappole create appositamente. La violenza ci rende prevedibili: rafforza le posizioni e i ruoli (poliziotto=repressore, manifestante=vittima). Ognuno sa chi è, quale è la sua identità e cosa deve provare per l'altro.
Queste situazioni le evitiamo perchè non vogliamo che ci spingano verso la spirale, già ben nota, di azione violenta-repressione-arresti-feriti-paura-rancore-reazione-campagne antirepressive in cui perdiamo tutta l'iniziativa per continuare a farci domande fondamentali quali: come vogliamo vivere insieme, in che modo vogliamo essere governati, cosa fare con la ricchezza prodotta da tutti, come migliorare le nostre vite etc.

La non violenza lavora rompendo la logica del contrario
La violenza cerca di debilitare l'altro, annullarlo o eliminarlo fisicamente. La non violenza lavora vincendo psicologicamente, emotivamente colui che è contrario, disarmandolo delle sue argomentazioni, rompendo la sua logica, realizzando azioni imprevedibili, creative e sempre basate sulla forza della coerenza, dell'etica e delle domande giuste. Lavora contro i rappresentanti del potere, ma non contro le persone (es. poliziotti) che sono altre vittime del sistema.

Bisogna allenarsi alla non violenza
Il nemico contro cui lottiamo è un sistema con dei valori e una "logica"  che, in primo luogo, riguardano noi stessi (ad esempio: ci sono mille scelte quotidiane con cui sosteniamo questo sistema di cui facciamo parte tutti).Non tutto è fatto a misura nostra. Abbiamo atteggiamenti e comportamenti che possiamo cambiare per fare la nostra parte e produrre questi cambiamenti. Questo richiede apprendimento: a relazionarsi in modo diverso con gli altri, a cambiare comportamenti esclusivi o discriminatori, ad avere una condotta proattiva. A includere il "noi" nella nostra vita. C'è una grande "potenza di umanizzazione" nel movimento 15M. Sosteniamo che siamo esseri umani e non merce nelle mani di politici e banchieri.

Antecedenti della non violenza
Ci sono molti antecedenti di lotte non violente nella storia che possiamo evidenziare. Possiamo ispirarci alle proposte e alle azioni del Mahatma Gandhi nell'India dell'inizio del XX secolo, nelle lotte di M.L. King che lavorò per i diritti civili dei neri negli USA, in Africa con l'azione di Kwame Kkrumah in Gana e in America Latina con Mario R. Cobos (Silo) con la sua non violenza attiva.

La disobbedienza civile
La non violenza lavora con diversi strumenti: il "vuoto" nei confronti del potere, la denuncia, la non cooperazione con l'ingiustizia e la violenza. La non violenza però ha anche un'altra forma di lotta legittima che è la disobbedienza civile di fronte a leggi ingiuste. Uno dei massimi esponenti della disobbedenza civile a cui possiamo ispirarci è Henri David Thoreau.

Violenza e non violenza sono compatibili?
L'esperienza dice che la violenza, quando sorge, si colloca sempre al centro di quanto sta succedendo, come se fosse un vortice che risucchia e trascina tutto il resto. La non violenza può esprimersi in molti modi, la violenza solo in uno. Alle azioni non violente partecipa molta gente diversa, a quelle violente partecipa sempre gente appartenente a un determinato profilo.

Gli inafferrabili
Quanto più restiamo inafferrabili, senza fronti definiti nè retroguardia, nè leaders, ne portavoce, nè quartier generale, nè sigle, nè classificazione definita (che sia antisistema, sinistra, destra etc), senza nulla che si possa catturare, smantellare, occupare, segnalare...., quanto più aperti, in più posti (anche in altri Paesi) , quanto più avanziamo in questa direzione, più forti saremo per la gente che ci vedrà come riferimento e più invulnerabili di fronte ai poteri.

In cosa applicarci
Non dobbiamo sprecare troppa energia per far cadere questo sistema. Lo farà da solo. Il nostro lavoro può consistere nel costruire modelli nuovi. Perchè se cade tutto...torniamo alla preistoria? Abbiamo bisogno di costruire il movimento sociale con nuovi modelli economici, di organizzazione e relazione sociale, di cultura, spiritualità, nuovi modelli di istruzione, sanità etc.

Le diverse forme di violenza
Oltre alla violenza fisica, che è la più evidente e "visiva", la violenza si manifesta in molte forme: c'è la violenza economica quando c'è sfruttamento, c'è violenza poltica quando si impedisce la partecipazione, c'è violenza religiosa quando si impongono credenze e c'è fanatismo, c'è violenza istituzionale quando esistono abuso di potere e leggi ingiuste, c'è violenza nella cultura quando si emarginano altre culture, c'è violenza di genere quando di discrimina per il sesso, c'è violenza generazionale quando a causa dell'età si perdono i diritti nonchè la violenza psicologica.
La non violenza lotta non solo contro la violenza fisica ma contro tutte le forme di violenza. Il pacifismo in generale si basa sul rifiuto della violenza fisica.



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